Milano, 22 settembre 2023 – Tom Ford è tornato. Ed ha emozionato il mondo della moda. Non lui, lo stilista-regista che ha reinventato Gucci negli anni Novanta e poi anche Saint Laurent dando una sferzata di sensualità senza fine alla moda che ancora in tanti rimpiangono, ma la collezione del suo marchio venduto recentemente al colosso dei profumi e della cosmesi Estée Lauder che ha nominato il suo braccio destro per 25 anni Peter Hawkings direttore creativo del brand famoso anche per le essenze e per gli occhiali (prodotti in Italia da Marcolin).
Lui Tom non è venuto a Milano per questo atteso debutto ma ha portato l’allure inconfondibile e supersexy ad una collezione donna per l’estate 2024 ispirata a Donyale Luna, la supermodel nata a Detroit famosa negli anni Sessanta e Settanta, musa di Andy Warhol e di Richard Avedon. Il brand ha deciso di lasciare New York e le sue passerelle e ha scelto la Fashion week di Milano per rilanciare il brand e il suo fascino ancora incontaminato. Ed ecco gli inimitabili smoking dal taglio perfetto, in seta e in velluto, ecco le minigonne che ti tolgono il respiro, le schiene nude e scolpite da oblò perfetti fino al fondo schiena, i completi in eco pelle che ricordano il coccodrillo, gli shorts audaci, gli abiti di maglina tagliati là dove serve, le scarpe dal tacco 12 su una carrellata di gambe straordinarie e statuarie. In passerella anche l’uomo di Tom Ford, bello e ribelle, spesso vestito total black. Una precisione sartoriale che non si è ancora spenta e che rilancia un mito dello stile e del carattere della moda contemporanea. Nero, cognac, oro, rosa cipria, i colori vedette della collezione. Una sensualità spalmata su ogni capo.
Qualcuno commenta subito che è una collezione d’archivio, con l’anima di Tom Ford ma senza l’attualità dell’oggi. Altri in prima fila dicono che piacerà molto ai giovani che non sanno nulla della storia del brand e trovano tutto bello e tutto nuovo. Noi diciamo ancora una volta che Tom Ford è tornato e che con questa estate 2024 rimette in pista il suo graffio sexy sulla bellezza femminile, senza se e senza ma, e che Peter Hawkings per questo debutto a Milano ha riletto sì l’archivio ma ha rimesso le pedine dello scacchiere in ordine ripartendo dai capisaldi di uno stile che ti sorprende sempre. E non è poco.