Giovedì 9 Gennaio 2025
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Moda

Paolo e Nicola Bulgari raccontano la saga della famiglia in un libro

Passion, Jewels – talking with Paolo and Nicola Bulgari traccia un avvincente ritratto di famiglia, affidato alla penna di Vincent Meylan

Paolo e Nicola Bulgari, sede Bulgari Lungotevere Marzio Roma

Roma, 16 marzo 2015 - La storia di una grande maison di alta gioielleria svelata per la prima volta dagli eredi del fondatore, protagonisti essi stessi di una stagione felicissima di frequentazioni e vendite di collier e anelli che hanno pochi eguali al mondo a ereditiere, magnati, star di Hollywood e ricchissimi paperoni da tutto il mondo. Oggi pomeriggio per la prima volta in assoluto, Paolo e Nicola Bulgari si sono raccontati svelando sfaccettature inedite nella saga della maison italiana di gioielli più famosa del mondo. Sul filo dei ricordi e delle emozioni, hanno sfogliato insieme il libro raccontato a due mani Roma, Passion, Jewels – talking with Paolo and Nicola Bulgari, in uscita a marzo e pubblicato da Electa, che traccia un avvincente ritratto di famiglia ripercorrendo le tappe pionieristiche che hanno segnato l’affermazione del marchio che è entrato a far parte del gruppo LVMH e ha Jean-Christophe Babin nel ruolo di amministratore delegato.

Il racconto è affidato alla penna di Vincent Meylan, scrittore di fama, esperto di storia dei gioielli e già autore di monografie su Boucheron, Van Cleef & Arpels, Chanel e Mellerio. L’idea del libro è nata per caso: da un incontro informale dell’autore con i due fratelli Bulgari è scaturita la volontà di riportare in forma scritta i fatti e le idee emersi durante la conversazione.

Luogo simbolo della bellezza della manifattura Bulgari è la Domus Aurea, proprio sopra la celebre boutique romana di via Condotti dove si sono fermati molto dei personaggi della Dolce Vita. In due distinte interviste, Paolo e Nicola Bulgari intrecciano la storia di Roma con quella del leggendario negozio in via Condotti e con le vicende dei tanti personaggi illustri che lo hanno frequentato dai primi del ‘900 ad oggi. I due fratelli compongono un mosaico di aneddoti preziosi che spaziano dal ricco ma sfortunato Conte Vittorio Cini ai protagonisti del jet set americano di passaggio a Roma come Dorothy di Frasso, Barbara Hutton e Clare Boothe Luce per arrivare ai divi della Hollywood sul Tevere. Ugualmente avvincenti sono i racconti sui grandi collezionisti di gioielli e le loro pietre da favola. Oltre a ciò, dal testo traspare come la curiosità intellettuale e le passioni di famiglia per l’arte, la musica e la storia alimentino da oltre 130 anni la creatività eclettica del marchio e il suo spirito visionario.

La saga inizia alla fine del XIX secolo quando l’argentiere greco Sotirio Bulgari fugge dall’Epiro dilaniato dalle lotte fra greci e turchi per cercare fortuna in Italia. Dopo una prima tappa a Napoli, con tenacia e determinazione nel 1884 riesce ad aprire un negozio a Roma, in via Sistina. L’assortimento in vendita comprende le sue creazioni in argento ed oggetti di antiquariato. I raffinati monili in argento da lui forgiati riscuotono immediatamente un grande successo presso la clientela locale e i facoltosi turisti inglesi e americani. Sotirio sceglie allora di incrementare la produzione di gioielleria e negli anni seguenti inaugura altre succursali a Sanremo, Bellagio, Napoli, Sorrento, Saint Moritz, allora fra le mete di villeggiatura più alla moda. Nel 1905 un nuovo negozio a Roma, in Via Condotti, sostituisce quello in Via Sistina e – dismessi progressivamente gli altri punti vendita – si trasforma nell’unico centro nevralgico delle attività del Marchio. La scelta si rivela ancora una volta vincente e il negozio già negli anni ‘20 annovera una vasta clientela di aristocratici europei e industriali americani.

Se Sotirio si contraddistingue come abile artigiano e imprenditore visionario, i figli Giorgio e Costantino, che lo affiancano dalla fine degli anni ’20, sviluppano doti diverse e complementari. Costantino, più schivo e riservato, si dedica con passione allo studio degli orafi e argentieri italiani e nel 1958 pubblica il trattato a oggi più completo sui marchi degli argentieri italiani di ogni epoca, intitolato Argentieri, Gemmari e Orafi d’Italia. Uomo di relazioni cosmopolita, dotato di notevole senso estetico e imprenditoriale, Giorgio prende di fatto in mano il timone dell’Azienda e dà un nuovo impulso alla creatività del Marchio in gioielleria: abbandonando lo stile francese allora in voga, introduce alcune caratteristiche ancora oggi distintive dello stile Bulgari, come il senso del volume e le audaci combinazioni cromatiche. Nel periodo della Dolce Vita, Roma diviene il set privilegiato per le produzioni hollywoodiane e il negozio Bulgari in via Condotti è la tappa obbligata per gli acquisti dei divi dell’epoca. Il Marchio acquista così ulteriore visibilità e fama internazionali, consacrandosi definitivamente come emblema dell’eccellenza italiana.

Paolo e Nicola Bulgari, figli di Giorgio, affiancano il padre proprio negli anni ‘60’ e proseguono sulla sua strada innovativa portando all’affermazione icone stilistiche del Marchio come le monete antiche montate sui gioielli, la gioielleria modulare con il tema Parentesi, il motivo Tubogas, i bracciali-orologio. “Questo progetto è stato per me un’opportunità unica per raccontare le pietre preziose dal mio punto di vista - ha detto Paolo Bulgari, nato nel 1937 - e ricomporre attraverso di esse la storia dell’azienda, i personaggi straordinari che hanno costellato la vita della mia famiglia e le mille fonti di ispirazione da cui scaturiscono i nostri gioielli”. Anche per Nicola Bulgari, classe 1941, il volume “è un regalo che abbiamo voluto fare ai tanti appassionati di Bulgari, un tributo alla nostra famiglia e a quanti hanno decretato il successo del marchio in oltre 130 anni.”