Il Bisonte compie 55 anni e lo fa celebrando il fondatore, quel visionario di Wanny Di Filippo che ha conservato un archivio storico di meraviglia e che è stato sempre il custode di altissime lavorazioni artigianali toscane sulla pelle tinta al vegetale, in anni non sospetti quando nessuno si riempiva la bocca di sostenibilità e di rispetto del lavoro e della natura.
Una serie di progetti nati spontaneamente dal suo estro, che non hanno mai guardato alle mode stagionali seguendo solo una filiera a 30 chilometri unica al mondo, quella che parte da Pontassieve dove ha sede da sempre Il Bisonte e arriva nei vari laboratori nei paesi di campagna circostanti. Una mappa piena di fascino tracciata con ordine e semplicità sulle pareti dello showroom fiorentino del brand a Palazzo Corsini negli spazi che si affacciano sull’Arno dove in questi giorni è esposta la collezione dell’inverno 2025-2026.
I portafogli si fanno a Borgo San Lorenzo, i rivetti vengono da Scandicci, le borse si creano a Vicchio, mentre le metallerie arrivano da Pelago. Tutto a una manciata di chilometri. "Ora abbiamo anche internalizzato alcune lavorazioni di borse", spiegano di showroom davanti alle collezioni maschili e femminili.
Tra i modelli più interessanti ci sono Nina anche in suede che è una novità ed è oltre che in marrone caffè anche verde rugiada, giallo meriggio e blu mezzanotte, e poi la linea Atelier e quelle Archetipo, Archivio e Accademia legate alla più bella tradizione della pelletteria toscana e fiorentina. La festa più attesa si farà per l’edizione estiva di Pitti Uomo a giugno, ma intanto si brinda a queste nuove proposte che hanno un twist di modernità e classicità di modelli senza tempo. Merito anche dell’archivio con 3000 pezzi e che si spera possa arrivare presto da Pontassieve dove è conservato al piano nobile di Palazzo Corsini.
Hideo Shiomoto, consigliere delegato de Il Bisonte SpA che rappresenta la proprietà che è la Look Holdings Inc. sarà in questi giorni di Pitti Uomo a Firenze per incontrare una clientela super raffinata che vede in questa pelletteria una certezza di qualità. Quando lo incontri cita Wanny Di Filippo: "Ho sempre preferito usare le mani piuttosto che le parole. Sperimentavo, costruivo, provavo".
Una creatività semplice e gioiosa che la nuova proprietà giapponese porta avanti con rigore e rispetto. Ancora oggi la manifattura è made in Tuscany con artigiani italiani capaci di realizzare prodotti unici come la sacca da viaggio Archetipo, capolavoro di bellezza e morbidezza. "Difficile contenere i prezzi con queste lavorazioni – dicono in showroom – ma ci proviamo!". Bellissimi i beauty da viaggio, le cinture, gli oggetti per la scrivania e la casa, il portarossetto con specchietto incorporato, il portafoglio da legare al collo, il portaocchiali stiloso.
L’azienda, in questi tempi difficili, naviga bene sui mercati globali coi 50 negozi in Giappone e il nuovo pop up che aprirà a marzo a Singapore presso Takashimaya. In Italia ci sono tre boutique monomarca, quella storica a Palazzo Corsini a Firenze, a Roma e a Milano. Non manca il negozio a New York e si pensa già ad aprirne un altro a breve.
Per questo Pitti Uomo Il Bisonte presenta una special edition della sua iconica tote bag Le Laudi firmata da Yolanda Edwards, giornalista e scrittrice americana specializzata in viaggi e lifestyle fondatrice ed editrice di Yolo Journal. Nasce così la Le Laudi Yolo che ha nel dietro una fascia di pelle che permette di posizionarla sulle trolley.