Mercoledì 13 Novembre 2024
Redazione
Moda

La “Renaissance Couture” di Olivier Rousteing, direttore creativo di Balmain, e Beyoncé

La capsule traduce le tracce dell'ultimo album della pop star ed è frutto di un assiduo lavoro di collaborazione fra Beyoncé, Rousteing, la stylist Marni Senofonte e il team design della maison

L’abito Fuochi d’artificio della Renaissance couture (photo courtesy Balmain)

L’abito Fuochi d’artificio della Renaissance couture (photo courtesy Balmain)

Le sedici tracce che compongono “Renaissance”, settimo album in studio di Beyoncé, hanno ispirato diciassette look nati dalla collaborazione fra Olivier Rousteing, direttore creativo di Balmain e la popstar americana, sua amica e musa di lunga data. In “Renaissance Couture” la tracklist dell'album pubblicato il 29 luglio 2022 si traduce in una serie di abiti dai materiali e dalle forme inaspettate. Una collezione fortemente creativa, che parla di rinascita e libertà, proprio come l'album concepito dalla cantante negli anni della pandemia. «Un luogo dove urlare, liberarsi, sentire la libertà. È stato un bellissimo viaggio di esplorazione» con queste parole Beyoncé ha raccontato sul suo sito il suo ultimo progetto musicale, un caleidoscopio di sonorità e ritmi infiammato e potente, coeso pur attingendo da generi diversi e in cui canzoni e testi sono espressione di libertà e “rinascita”, appunto. Olivier Rousteing è rimasto da subito così profondamente colpito e ispirato dall'album che, ha raccontato, lo ha ascoltato per tutta l'estate e ogni ascolto scatenava la sua vena creativa. Da lì l'idea di chiedere a Beyoncé di collaborare attivamente con lui per rendere “indossabile” quell'album dirompente.

Una fusione sorprendente di musica e moda

Diciassette look che ricreano la tracklist vera e propria del disco, che traducono le atmosfere, i ritmi e il significato dei testi attraverso tecniche sartoriali innovative e una varietà di tessuti e materiali che si fondono con il savoir-faire proprio della casa di moda parigina. Olivier Rousteing, Beyoncé, la sua stylist Marni Senofonte e il team creativo di Balmain hanno lavorato insieme per cinque mesi, dimostrando che la musica e la moda possono fondersi in modo sorprendente. Al di là della bellezza della collezione, che può essere apprezzata o meno, l'esperimento ha un indiscusso valore creativo e comunicativo, che ben si comprende guardando gli abiti nel confronto con le canzoni. Il brano “Cozy (accogliente)”, per esempio, commovente espressione di un sentimento di amore verso sé e le proprie ferite, si traduce nell'abito “Fuochi d'artificio” in velluto nero ricamato e avvolto da svariate piume rosa poste in modo da creare una sfera, che può essere la forma del mondo o dello spazio vitale personale. E, ancora, “Hated”, anch'esso un brano espressione di autoaffermazione, di riconoscimento e celebrazione del proprio valore, ha dato vita a un abito con cappuccio e cappello che fascia la silhouette, tutto in velluto nero con incastonati molteplici cristalli scintillanti con taglio a gemma, che ricreano il motivo a micro pois tanto amato da Monsieur Balmain. Quest'abito campeggia sulla copertina del numero di aprile di Vogue Francia, indossato dalla stessa Beyoncé che, tra l'altro, prima che venisse svelata per intero la “Renaissance Couture”, agli ultimi Grammy e Brit Awards indossava due degli abiti della collezione, quelli ispirati rispettivamente alle tracce “Virgo’s Groove” e “Pure/Honey”.

Dopo “Balmain x Beyoncé” arriva “Beyoncé x Balmain”

Nel 2018 con “Balmain x Beyoncé” Olivier Rousteing aveva disegnato appositamente per il Coachella tutti i look di Beyoncé. Con questa nuova e sorprendente collaborazione “Beyoncé x Balmain” il direttore creativo della maison francese ha rafforzato il patto creativo con la sua musa e amica nel segno, letteralmente, di una rinascita che ha molteplici letture e risvolti, che guarda alla contemporaneità e al futuro, sì, ma omaggiando anche la storia della maison e l'eredità musicale della cantante. Perché nessuna rinascita può costruirsi senza la consapevolezza del passato e la giusta dose di gratitudine. Un'unione di intenti e talenti, è proprio il caso di dirlo: “l'enfant terrible” e “prodige” che ha rivoluzionato Balmain, pur senza tradirne i codici, ha voluto dare corpo con tessuti e tagli alle tracce dell'album che ha ottenuto nove candidature alla 65ª edizione dei Grammy Awards, tra cui all'album dell'anno, aggiudicandosi il premio per “Miglior album dance/elettronico”. Ed è così che per la prima volta una donna nera ha supervisionato l'offerta couture di una casa di moda parigina, collaborando con il primo uomo di colore alla direzione creativa della maison.