"È molto difficile tirar fuori delle cose moderne dalla storia del passato della moda. Ma io ci sono riuscito", racconta Ermanno Scervino al termine di un defilé per la primavera-estate 2025 impeccabile, superbo per lavorazioni e ricerca applicata al tessuto, femminilità decisa eppure tenera, lusso delle lavorazioni infinite e colte. "Far diventare materia quello che hai nella testa è faticoso ma non impossibile se hai le mani degli artigiani che lavorano con passione per te, come nel nostro headquarter alle porte di Firenze o nei laboratori quasi a chilometro zero", racconta lo stilista, applauditissimo, apparso sulla passerella insieme all’amministratore unico del brand Toni Scervino, a cementare un sodalizio di vita e di lavoro che ha pochi uguali nel mondo dello stile.
Un inno alla donna che parte dal corsetto costruito alla perfezione sul seno e intorno alla vita e arriva alla giacca sinuosa che scolpisce la figura, passa per i pantaloni fluidi e fluttua fino ai caftani ricamati a mano e intagliati di pizzi preziosi ed esclusivi nell’atelier couture diretto da Gabriella Maiani, dove quaranta sarte tagliano e cuciono sogni di bellezza e di raffinatezza.
Abiti preziosi che stanno conquistando l’America e gli Emirati Arabi, come racconta l’ad Toni Scervino, e che continuano a stregare le clienti italiane ed europee che riconoscono il vero Made in Italy e sanno cosa significa indossare un pezzo unico. "La moda segna i tempi", continua Ermanno, che ha mandato in passerella oltre a sottovesti velate per la sera anche un daywear ultrachic che fonde tecnologia e sartorialità, con jeans in una denim couture irraggiungibile con intagli dévoré infiniti a motivi floreali astratti che sono come capolavori d’arte. Non basta: davanti a noi sfilano abiti di raso tagliato a fettucce tubolari unite tra loro all’unicinetto, corti e seducenti, indimenticabili. Un successo qui a Milano Fashion Week che commuove per grazia e talento.
Alla Permanente lo spazio si riempie di giallo, il colore simbolo della maison Luisa Spagnoli, un universo di stile che coltiva l’arte di un guardaroba per tutte le donne. "È questo che mi piace fare – racconta Nicoletta Spagnoli, presidente, Ceo e direttore creativo del brand da sempre basato a Perugia – Ogni donna deve trovare sé stessa nella nostra collezione, deve diventare la propria stylist per tirare fuori la propria personalità. Per questo mi sono ispirata a tutte le donne perché ognuna di noi è speciale", conclude Nicoletta Spagnoli.
Gran lavoro sui tessuti, sulla maglieria che è nel Dna del brand, sugli shantung di seta fucsia e nero, sui colori che sono quelli delle pietre preziose come smeraldi e diamanti gialli, dei frutti come la papaia, del mare come il turchese e il blu. Gonne a ruota generose e cariche di gioia di vivere, bluson che ricordano i ‘70, camicie ampie su gonne a matita, maniche generose, caftani minimal con infradito, sahariane e minigonne di pizzo a fiori, allegre frange di rafia, sottovesti all’unicinetto a mano. Una moda femminile saggia e nel trend senza eccessi e bagliori di troppo, per donne che ricercano una classe naturale. Alla fine l’abbraccio tra Nicoletta Spagnoli col figlio Nicola Barbarani, vicepresidente di Luisa Spagnoli, nel segno della continuità, solidità e serenità del Made in Italy.
È sempre più bravo Rocco Iannone, direttore creativo di Ferrari alla sua settima collezione nel segno del marchio del Cavallino Rampante. "Mi sono ispirato agli interni delle auto Ferrari degli anni ’70 – racconta Rocco che sta raccogliendo bei successi specie in America – ed è una collezione asciutta e sintetica dove ogni pezzo ha il suo valore. La pelle è molto importante come quella usata per le tute tutta tamponata a mano a mo’ di radica". Si chiude col jeans filcoupè, passando per l’abito in jersey Giallo Modena e la Maranello Clutch nelle mani di Mariacarla Boscono. In prima fila Marina Abramović.
Tanta pelle esaltata con lavorazioni uniche da Ferragamo col tocco giovane del direttore creativo Maximilian Davis, chiamato a rinfrescare il marchio del Gancino. Davis riparte naturalmente dalle calzature che sono nel Dna di Ferragamo con infradito col tacco annodate intorno al piede e fino sulla gamba da nastri come quelli delle ballerine, lacci mai tanto sexy come questi, poi avvolge la donna in ampi caban di garza di seta. A Milano intanto per queste sfilate sono arrivate anche Madonna e la pugile Imane Khelif, per la gioia dei paparazzi.