Milano, 16 giugno 2024 – Torna la normalità, torna il bel vestire, il bel prodotto, la bella palette di colore per l’uomo dell’estate 2025. Il cambiamento è netto e al tempo stesso leggero, e lo si vede bene nella collezione di Eleventy presentata oggi nell’immenso showroom nel cuore di Milano. Tanti i visitatori, tra stampa e buyer, a vedere questa sartorialità perfetta ma moderna, come svuotata di sovrastrutture, in tessuti naturali come seta, lino, cotone e lana ultralight.
Un inno alla qualità del Made in Italy assoluto come l’azienda racconta con il fondatore del brand e Ceo Marco Baldassari, che segue personalmente la creazione e la produzione dei capi rendendoli sempre più attraenti su tutti i mercati. “La situazione generale non è facile – racconta Baldassari –. L’Europa è flat. Noi però abbiamo qualche incremento. Andiamo invece molto bene in America, Middle East ed Emirati Arabi che sono diventati crocevia internazionali di varie community come quella russa o ucraina. Penso che il nostro successo sia dovuto al fatto che Eleventy dà il giusto valore alle cose della collezione. Senza esagerare. In Italia tutto dipende dal traffico turistico, Milano per esempio va bene e ci dà molta soddisfazione – continua il Ceo – e non è poco visto che il mercato dell’uomo è spaccato tra fast fashion e lusso. L’aumento dei prezzi è il vero problema, i clienti di Elventy si rifiutano di spendere a prezzi triplicati e si lamentano di questi innalzamenti. Noi, amo definirci, uno smart luxury brand”.
Non è facile fare un prodotto migliore a un giusto prezzo ma qui si dimostra che si può fare, con una rete di laboratori artigianali tutta italiana. “Investiamo nel prodotto – conclude Baldassari – e nei negozi. Ne abbiamo 15 diretti (sei in Usa e 9 in Europa) e 15 in franchising con partner specie in Corea, India, Middle East. Nel 2023 il fatturato è stato di 65 milioni di euro che contiamo di far crescere in questo 2024 fino a 95-100 milioni di euro”. Una crescita pazzesca, specie di questi tempi, giustificata da un prodotto azzeccato e rinnovato: giacche fluide, pantaloni esili, tute da tempo libero buone anche per giocare a golf (e qui è nata una speciale capsule anche in tessuti tecnici da miracolo concepiti da Zegna), polo di maglieria peso piuma, quasi scomparse le t-shirt a tutto vantaggio di camicie impalpabili con cravatte in tinta.
Un nuovo colore dominante sui bianchi, i grigi perla, il grafite e il neutro: il malva, ma anche il grape, mirtillo slavato, qualche azzurro impolverato. Pelle nappata e suede per i giubbotti dritti e scivolati sul corpo, costumi da bagno da tenere in memoria senza nessun eccesso di colore ma improntati ad una vera eleganza per le nuance neutre e le fantasie foulard.