Roma, 19 settembre 2024 – Moda scacciapensieri. Rilassata, rilassante, romantica, delicata, che racconta storie d’amore (anche difficili) e che inneggia alla joie de vivre. È l’antidoto ai tempi difficili che viviamo, alle mille difficoltà, alla violenza che ci spaventa e ci annebbia la vita.
Così la Milano della moda reagisce al contesto difficile e per la Milano Fashion Week della primavera-estate 2025 inneggia alla bellezza e all’eleganza in una formula moderna e al tempo stesso tenera. Così dalle passerelle sembra alzarsi un sorriso e una speranza. Tutti gli imprenditori raccontano della crisi ma sono positivi perché il Made in Italy continua ad essere sempre sfida e coraggio. Così il patron del Gruppo Oniverse – che fattura tre miliardi di euro – Sandro Veronesi è in prima fila alla sfilata come sempre eccelsa e coreografica di Antonio Marras, marchio acquisito all’80% due anni fa e ora in gran rilancio. Come sempre spettacolo con ballerini e rock & roll e un corteo di modelle e modelli perché la sfilata estiva per il 2025 è co-ed. E c’è una vena di nostalgia perché stavolta lo stilista sardo ricorda il fascino di una conterranea come Anna Maria Pietrangeli, diventata quasi per caso diva di Hollywood e legata per un breve e travagliato periodo a un mito come James Dean, che la stregò.
Ribattezzata dagli americani Pier Angeli, l’attrice non ha mai dimenticato la sua Sardegna e per questo Marras ieri l’ha voluta ricordare come icona dell’isola e della sua solitudine. Gonne a ruota in passerella, corsetti, tessuti che inneggiano ai celebri patchwork inventati da Antonio Marras, capelli con la banana davanti per i giovanotti e cappelloni di rafia come gli abiti per le ragazze, scarpe rasoterra e ricami di orchidee sulle giacche sahariane ingigantite, uno sviluppo felice delle borse di ogni grandezza. Una sfilata da ricordare.
Come quella di Luisa Beccaria che sfila al suo Lu’Bar col suo stile inconfondibile e nobile nei tessuti e nelle forme degli abiti, sempre rispettosi della grazia delle donne e della loro personalità. Piace lo stile Beccaria a chi non cerca una moda urlata ma coltiva il suo charme segreto con attenzione.
Sempre più bella e sensuale la donna di N° 21 by Alessandro Dell’Acqua da sempre alfiere di una femminilità autentica e contemporanea. "Mi piace l’idea di un fascino ribelle – spiega Dell’Acqua – quello degli anni ’60 e ’70 del movimento Mod della Londra di quegli anni. Allora nacque uno stile molto libero che ho riportato in abiti tutti ricamati e preziosi sotto parka militari, soprabiti in duchesse rosa e canottiere di pizzo, gonne a matita e anorak maschili, maglioni fatti a mano in lana grossa e tailleur bon ton".
Gran folla di stampa e compratori per ammirare la collezione donna di Brunello Cucinelli che per l’estate 2025 sogna un Grand Tour dalle coste del Mediterraneo al silenzio del deserto, con capi di magistrale artigianalità con il 62% delle lavorazioni fatte a mano.
Quattro grandissime agavi in oro, argento, pietra e ferro, dominano la passerella di Etro ed esaltano la fantasia del Sud del direttore creativo Marco De Vincenzo (che infatti è nato a Messina) impegnato sempre di più a rimodellare modernamente il brand. "La moda fiorisce e sfiorisce appena la presenti in passerella", spiega De Vincenzo che se possibile stavolta si è superato nella creazione di una superba collezione di borse, con il classico paisley Etro reinventato in uno spalmato iconico trapuntato a selleria gigante per una linea che si chiama Arnica, come quella lanciata 40 anni fa ma completamente reinventata. Questo Etro by De Vincenzo smorza il lato borghese del brand, lavora sul corpo delle donne senza sfrontatezze. Bellissimi i bracciali a forma di sirene.