Parigi, 24 settembre 2024 – Sofia Anna Ginevra Gianni, l’artista SAGG, nata a Napoli 31 anni fa ma ormai molto londinese e internazionale, interpreta il suo personaggio di donna di oggi con una performance sulla passerella di Dior, a Parigi ad aprire le sfilate dell’estate 2025 che concluderanno il 1 ottobre questo lungo viaggio nello stile partito da New York, arrivato a Londra e a Milano e ora in riva alla Senna.
È bella SAGG chiamata da Maria Grazia Chiuri, direttore creativo per le collezioni femminili di pap e alta moda della maison Dior, ad impersonare la forza delle donne e la femminilità contemporanea.
Ed eccola Sofia Anna Ginevra Gianni con la faretra e l’arco, il corpo atletico in vista e quell’incedere sicuro in mezzo alle mille e più persone che assistono al defilè Dior che ha per tema l’amazzone, quella del mondo antico e quella di oggi rappresentata da questa poliedrica artista che usa il tiro con l’arco come metafora della vita di oggi, quasi un manifesto per una femminilità moderna e convinta che non ha più bisogno come nel passato delle amazzoni del mito di negare la propria bellezza e il proprio fascino a vantaggio di forza e negazione del fascino.
Per Maria Grazia le amazzoni di oggi sono bellissime e sicure di sé, non devono nascondere la loro grazia per farsi considerare dal mondo. E ancora una volta arriva potente un messaggio di intelligente femminismo e di speranza.
In passerella tanto nero, bianco e beige, tanti segni grafici talvolta optical, quadretti e frange, nessuna fantasia sdolcinata ma una semplicità severa e pura come le donne contemporanee amano vestire.
L’abito ha un rapporto preciso col corpo che riveste, meglio se in fogge quasi atletiche, con body che scolpiscono la figura da portare ad ogni ora, gonne ampie a pieghe su camicette candide di cotone dalla scollatura obliqua, il jersey come materia quasi unica per abiti da sera scivolati e senza ricami, scarpe basse, borse del mito Dior sdrammatizzate e portate tutte a bandoliera.
“Dior ha sempre dato l’idea di una moda statica – racconta Maria Grazia Chiuri che ha convinto tutti sulla sua bravura per questa magistrale prova d’autrice a tutta contemporaneità - io che sono una persona in movimento ho voluto fare questa prova anche con la collezione, con lo sport ad ispirarmi. L’idea dello stile architettonico non mi appartiene, con questa mia amazzone voglio distruggere molti stereotipi”.
Con la sua moda Dior riflette sull’oggi e dà visibilità ancora una volta ad una artista donna, stavolta anche molto giovane. E la Chiuri esplora l’archivio di Monsier Christian Dior e la sua idea di amazzone “molto inglese, con gonna lunga e tuba” di una collezione autunno-inverno 1951-1952 ripresa tanti anni dopo da John Galliano, messa a confronto con la modernità sportiva di tanti look anni Ottanta di Marc Bohan di cui tante prove sono conservate anch’esse nell’archivio della maison.
Tra costume e innovazione, con gli atleti moderni che si distinguono sempre oltre la divisa per un trucco degli occhi o delle mani o per una pettinatura. E ora Maria Grazia Chiuri mette la giacca Bar sui pantaloni di maglia che fluttuano ad ogni passo, per un’idea di moda molto più urbana ma sempre chic.