di Amelia Zacco
Linee pulite e fedeltà ai codici dell’orologeria tradizionale. Un design essenziale, quello che si dice che sta bene su tutto. O meglio, nel caso di un orologio, sotto tutto, dove con tutto intendiamo il polso di una camicia e quello di una giacca. Perché stiamo parlando degli orologi classici, classici per il settore orologiero ma classici anche come dress code. Nel senso che sono quei modelli che si indossano nella quotidianità sotto abiti che danno un giusto senso alla formalità, ma che non sconfinano nel casual, tanto meno nello sport. Già, colori sobri, niente stravaganze estetiche, materiali dai più preziosi ai meno, sì ai virtuosismi della meccanica, ma per tutti comanda comunque il rispetto della regola del tempo.
Il tempo classico. Prendiamo due purosangue del settore, Breguet e Vacheron Constantin, con i loro segnatempo fedeli allo spirito intramontabile delle loro collezioni. La prima delle due Maison con il Classique 5177 unisce platino (della cassa da 38 mm) e lo smalto Grand Feu (del quadrante nero), riservato agli esemplari di Alta Orologeria e a modelli esclusivi, con il savoir-faire tecnico del calibro di Manifattura 777 Q. Il risultato è un orologio di grande raffinatezza estetica e meccanica. Un classico come suggerisce il nome (breguet.com).
Vacheron Constantin rende omaggio alla tradizione della grande orologeria, presentando un’edizione limitata del Patrimony, esempio una costruzione complessa dietro un’estetica sobria. Per i 20 anni della collezione, il segnatempo nato dalla collaborazione con il designer francese Ora ïto (volto della linea dal 2019 nell’ambito della campagna ’One of Not Many’), indossa uno stile vintage monocromatico in oro giallo con un quadrante tono su tono ornato da cerchi concentrici che catturano la luce, finestrella della data a ore 6, e un cinturino in pelle di vitello con motivi grafici ispirati agli anni Settanta. A carica automatica, il calibro 2450 Manifattura è visibile attraverso il fondello, è sobrio ed elegante (vacheron-constantin.com).
Attinge alla ricca cultura orologiera e all’esperienza Parmigiani Fleurier per il Toric, che non vuole però essere un semplice remake della collezione presentata per la prima volta alla nascita del marchio nel 1996, ma un modello che ridefinisce i codici dell’eleganza maschile senza compromessi, rompendo con tutte le convenzioni stabilite. Nel Toric Piccoli Secondi l’innovazione tecnica si combina armoniosamente con un’estetica raffinata, che si può cogliere nella cassa in oro rosa da 40,6 mm che si fonde in un tutt’uno con il cinturino in pelle di alligatore nabuk verde cucita a mano. Il movimento a carica manuale è realizzato in oro rosa (parmigiani.com).
Icona del design Art Déco, il Reverso di Jaeger-LeCoultre è quello che si definisce un grande classico, che nel corso degli anni si è reinventato in numerosissime varianti, ma senza mai perdere di vista la sua peculiarità della cassa ribaltabile. Molto simile a quella del Reverso originale del 1931, è la cassa del Reverso Tribute Monoface, che con una misura di 40,1 x 24,4 mm, può vantare proporzioni perfette. In accciaio, la cassa si adatta perfettamente alla forma del polso, rendendolo un orologio per tutti i giorni. Sotto il quadrante laccato blu con finitura soleil, un retro che può essere personalizzato con un’incisione o un motivo laccato. Calibro 822 a carica manuale (jaeger- lecoultre.com).
Delicati accenti in oro per il Tangente Neomatik doré di Nomos Glashütte, portando così avanti la tradizione dei dress watch del marchio eleganti, prestigiosi e fatti per durare tutta la vita. Anche il nuovo Tangente, come tutti gli altri della collezione, si distingue per il design sottile e la cassa dalle linee caratteristiche: in acciaio da 35 mm, quadrante bianco placcato argento su cui si stagliano lancette in oro. Calibro Nomos con automatico, con rotore di carica bidirezionale (nomos-glashuette.com).