Realtà italiana di spicco nel settore dell’alta gioielleria e dell’alta orologeria e sinonimo di eccellenza e prestigio, Gioiellerie Bartorelli oggi vanta cinquanta
dipendenti e dieci punti vendita in tutt’Italia: a Riccione, dove è nato il primo storico negozio, a Bologna, Forte dei Marmi, Cortina d’Ampezzo, Milano Marittima e Firenze.
"Proponiamo marchi leggendari, come Patek Philippe, Cartier, Jaeger-LeCoultre, Breguet, IWC e Chopard, solo per citarne alcuni – spiega Carlo Bartorelli,Presidente e amministratore unico – abbiamo l’esclusiva per la vendita dei gioielli Bvlgari e un nostro brand d’alta gioielleria, "Bartorelli Rare and Unique, che comprende pezzi unici con gemme purissime, lavorazioni preziose e design esclusivo, in cui crediamo molto".
Proposte esclusive, dedicate a una clientela sempre più attenta. "Dopo il periodo post-Covid, che ha portato una grande euforia a livello generali coinvolgendo anche il nostro settore – sottolinea – oggi il mercato vive un momento di consolidamento caratterizzato da un acquisto più consapevole. Il cliente valuta attentamente il prodotto che gli viene offerto e cerca di capirne i contenuti di valore che ne giustificano il prezzo come artigianalità, esclusività, materiali di qualità e meccanismi particolari".
"Questo – continua Carlo Bartorelli – comporta un cambiamento anche del nostro ruolo, ovvero che non ci si concentri solo sulla vendita per soddisfare l’esigenza immediata del cliente. Bisogna fare attenzione a non aumentare troppo i prezzi, altrimenti si è fuori mercato, e lavorare sempre di più sui contenuti perché oggi il cliente accetta un prezzo, sia nell’orologio che nel gioiello, solo se ci sono contenuti di valore. Inoltre, il prezzo deve essere paragonato alla percezione che si ha dell’oggetto. Non non si può aumentare e basta, lo si può fare, limitatamente, restando sempre nell’ambito del ’percepibile’ di quel pezzo. Oggi il mercato ti perdona meno un errore".
Un altro elemento fondamentale per affrontare un periodo che si rivela impegnativo è "investire nel
capitale umano e Bartorelli sta facendo molto in questo senso. Significa – spiega – assumere dipendenti che non lo considerino solo un lavoro ma che sposino il progetto dell’azienda e renderli partecipi. Un dipendere capace non è un costo, ma una grande risorsa, per questo, il capitale umano per noi è sempre più importante".
Guardando al futuro, "È difficile fare previsioni in un mondo che deve fronteggiare situazioni internazionali complicate. Quest’anno – puntualizza Bartorelli – a parità di margine di guadagno è riuscito a crescere del 5% nonostante il momento non facile. Un successo frutto anche di nuovi investimenti, tra cui l’apertura di tre nuovi negozi, a Firenze, Forte dei Marmi e Bologna. Solo continuando a investire nell’azienda si otterranno risultati, quindi, in generale, il futuro sarà per chi continua a investire e a crederci. A parità di condizioni congiunturali se non succedono grandi sconvolgimenti, prevedo un 2025 di consolidamento e un 2026 in crescita.
Ma sempre con grandi sacrifici".