Roma, 3 aprile 2018 - Il nome del successore di Anna Wintour, potentissima direttrice di Vogue America che secondo il New York Post starebbe per lasciare la gloriosa testata e la casa editrice Condè Nast (che però smentisce) fin da luglio, ci sarebbe già: Edward Enninful, 46 anni, ghanese, direttore di Vogue Uk dall'aprile 2017 e già astro indiscusso del firmamento del fashion internazionale. Stylist di fama, talento sicuro fin dall'età di 17 anni prima come modello e poi come giornalista a Vogue Italia, quindi a Vogue America e infine - prima della poltrona del British Vogue - come fashion editor di W. Enninful in pochi mesi ha fatto dimenticare il volto bon ton della rivista guidata per molti anni da Alexandra Shulman, di cui si sono perse le tracce, rivoluzionando la testata londinese con editoriali che portano la firma di Kate Moss o Naomi Campbell e mandando in edicola questo mese di maggio prossimo una copertina con nove donne, le più diverse tra loro e niente affatto patinate, dal titolo 'New Frontiers' con le facce di Vitttoria Ceretti, Halima Aden, Adut Akech Bior, Faretta, Paloma Elsesser, Radhika Nair, Yoon Young Bae, Fran Summers e Selena Forrest.
Model Mania: For the May issue of @BritishVogue, nine models each changing the face of the fashion industry in their own way are photographed by @CraigMcDeanStudio for the cover story. From L to R: @vittoceretti, @Halima, @adutakech, @LaFaretta, @Palomija, @Pazhatu, @mulan_b… pic.twitter.com/mjJwWyi9Uo
— Edward Enninful OBE (@Edward_Enninful) 30 marzo 2018
Potenza della moda che corre all'infinito e potrebbe così spazzare d'un soffio trent'anni di strepitosa carriera di Anna Wintour, signora indiscussa di tutto quanto fa tendenza e immagine, dal 1988 alla guida di Vogue America che ha portato a essere la Bibbia dello stile finora col piglio decisionista, l'inflessibilità, l'autorevolezza che le derivano da una grande preparazione, da una solida cultura e dall'essere fgilia d'arte di Charles Wintour, direttore del London Evening Standard. Dame Anna Whintour dunque secondo il NY Post starebbe per mollare lo stipendio da 2 milioni di dollari e il budget per le spesucce per trucco e parrucco da 200.000 dollari, non prima però di aver chiuso il numero di settembre di Vogue America, il più importante e per pagine pubblicitarie faraonico dell'anno. Altra data strategica per l'addio potrebbe essere quella del prossimo luglio che segna l'evento che si annuncia mondanissimo per il matrimonio della bella figlia Bee Shaffer con Francesco Carrozzini, figlio dell'amica e collega scomparsa Franca Sozzani.
Enninful o non Enninful il problema dell'uscita di Whintour resta ed è un ciclico tormentone a bordo passerella nelle capitali della moda del mondo che la vedono arrivare sempre per ultima e di corsa e scappare, nel buio, per prima a ogni defilè scortata da enormi guardie del corpo, in pelliccia d'inverno e sandali senza calze, la frangetta severa e perfetta, gli occhiali scuri che non si è levata nemmeno quando a febbraio scorso Anna sedeva in prima fila a Londra accanto alla regina Elisabetta II. Per la September Issue che dovrebbe essere il suo ultimo lavoro per Vogue America si comincia a lavorare molti mesi prima, come testimonia il documentario proprio così intitolato per lei nel 2009, mentre invece sul suo profilo di donna tutta d'un pezzo e dittatora parlano il libro e poi il film 'Il diavolo veste Prada' con una strepitosa Meryl Streep.
Il da fare ad Anna Wintour certo non mancherà qualora davvero andasse in pensione entro l'estate: si dice che potrebbe essere nominata al vertice del British Fashion Council che organizza le sfilate londinesi. Oppure dedicarsi con maggior passione all'organizzazione del MET Ball che cura dal 1995 a ogni maggio (stavolta con la mostra che si annuncia davvero speciale sulla moda ispirata al cattolicesimo) o alle mostre nell'ala del museo newyorkese che porta il suo nome, l'Anna Wintour Constume Center che si occupa le mostre del fashion.
Entrata a Vogue America nel 1988, succedendo a Grace Mirabella, la Whintour ha segnato un'epoca di opulenza e di strepitose scelte d'immagine coi più famosi fotografi del mondo. Non sottraendosi mai, per le sue scelte spesso inquietanti, a feroci polemiche.