Sonogioielli di design e d’arte che parlano al cuore delle donne. E da 50 anni (tanti il brand ne festeggia in questo 2025 che è alle porte) Angela Capiti tiene fede a questo impegno ideale e molto “femminista” nel senso più pieno e bello del termine, in segno di valori condivisi, di impegno sociale, di emancipazione e orgoglio. Per questo i suoi inimitabili bijoux di resina sintetica, spesso coloratissimi ma anche molti in bianco e nero assoluti, piacciono alle donne in tutto il mondo, specie alle americane che la omaggiano di stima e affetto e sfoggiano con gran piacere le sue creazioni davvero senza tempo.
"Sono un’artigiana", dice Angela Caputi che ha aggiunto da sempre il vezzeggiativo paterno Giuggiù al marchio, quando si racconta fiera del lavoro creativo che sboccia prima di tutto dalle sue mani che assemblano perle colorate, stelle, dadi, rombi in un connubio infinito di idee che sono subito moda perché si impongono per stile e grazia. Nessun disegno, nessuno schizzo, solo l’estro naturale e la composizione spontanea di bracciali, orecchini, spille, collane che rallegrano le petite robe d’ordinanza per i cocktail nella Grande Mela come pure le ore passate alla scrivania durante il lavoro. Oggetti d’arte, che sono stati ospitati e in mostra al Metropolitan Museum of Art di New York come alla Galleria della Moda e del Costume di Palazzo Pitti a Firenze e perfino in un tempio di meraviglie medicee come il Museo degli Argenti sempre a Palazzo Pitti. Espressione di un talento senza confini e di una fantasia gioiosa che inneggia a una femminilità colta e contemporanea.
Tante le ore di lavoro passate da Angela Caputi nel laboratorio-atelier-boutique in via Santo Spirito al 58R, che è uno dei quattro punti vendita in Italia (ancora uno a Firenze, in Borgo SS.Apostoli, e poi a Milano in via Madonnina e a Roma in via delle Carrozze), sempre in mezzo alle sue cinque artigiane-lavoranti, la creativa con le mani che provano e riprovano ad abbinare forme e colori , ad unire il profilo del David di Michelangelo con una foglia, una stella con un corno rosso portafortuna, una pantera con un decoro vecchio jet. E ora eccoci al Natale con una collezione Noel rinnovata e coloratissima, specie di oro e di rosso, con la resina che diventa alberino, biscotto pan di zenzero, cuori scarlatti e teneri, stelle comete, renne e tanto Oriente dai mille riflessi cangianti e lo stile assai sofisticato.
Bijoux magari piccoli ma carichi di significato per che ne fa dono per le feste, magari tra amiche o parenti, da mamma a figlia, da marito a moglie come è successo un anno fa a Fabio Finotti , direttore ’per chiara fama’ dell’Istituto Italiano di Cultura di New York che durante un soggiorno fiorentino vide nelle vetrine di Angela Caputi una collana di foglie di resina che comprò subito per la moglie. Da questo incontro con la stilista fiorentina l’invito per una esposizione di gioielli di resina attraverso tutta la sua carriera in Park Avenue dove ha sede l’Istituto, nell’aprile scorso.
Ed eccoci a sette giorni fa e al bell’articolo sul New York Times che racconta la stilista-artigiana sempre a capo dell’azienda che ha fondato e che porta avanti insieme ai figli Alessandro Bencini e Maddalena Bencini, il primo affermato fotografo che si occupa dell’immagine e la seconda che dirige i negozi di Milano e di Roma. L’articolo del New York Times racconta la giornata di Angela e il suo colloquio continuo con i clienti e le clienti, accogliendoli e consigliandoli direttamente nelle scelte, sempre seduta al tavolo di lavoro circondata dalle collaboratrici, sotto lo sguardo affettuoso della sorella Paola Caputi da sempre al suo fianco: "Mi piace stare a bottega – racconta Angela – e creo ogni giorno secondo l’ispirazione".