Bologna, 17 settembre 2024 – L’ondata di maltempo che nelle prossime ore colpirà l’Emilia-Romagna (con l’allerta arancione prevista per la giornata di mercoledì 18 settembre), pur portando con sè piogge e comportando un possibile rischio idrogeologico, “non è un vero ciclone, non è una situazione paragonabile a quella del ciclone di Nerva dell'alluvione 2023. È più corretto parlare di depressione con vortice freddo in quota”. A spiegarlo è Luca Lombroso, meteorologo Ampro – Associazione Meteo Professionisti, che fa il punto su quello che ci aspetta per ciò che riguarda le previsioni meteo nel corso della settimana.
Il ciclone in arrivo sull’Italia
Quella che arriverà sull’Italia “non è un ciclone organizzato, chiuso e profondo come fu quello del maggio 2023”, assicura Lombroso che tiene a precisare che “dal punto di vista tecnico non si tratta esattamente del ciclone Boris che ha dato luogo alle alluvioni in Germania, anche se è legato alla medesima circolazione”.
“La bassa pressione in arrivo darà luogo ad una situazione complessa per l'Emilia e in particolare per la Romagna – chiarisce il meteorologo - con piogge consistenti che potranno creare senz'altro qualche disagio. È previsto anche che i fiumi si ingrossino, ma queste situazioni andranno monitorate nel corso dell’evento e rifacendosi alle indicazioni della Protezione Civile”.
Allerta arancione in Emilia-Romagna: ecco dove
Quella attualmente in corso è “un’allerta gialla – spiega Lombroso – che comunque può causare dei disagi per la giornata di oggi (martedì 17 settembre, ndr)”.
Per mercoledì 18 settembre, invece, Arpae ha emanato un bollettino meteo di allerta arancione per piene dei fiumi, per frane e piene dei corsi minori nelle province di Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.
E’ segnalata anche un’allerta gialla per piene dei fiumi nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara e Ravenna; per frane e piene dei corsi minori nelle province di Parma, Reggio Emilia e Modena; per temporali nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini; per vento nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini; per stato del mare nelle province di Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini; per mareggiate nelle province di Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.
Il maltempo dovrebbe portare “precipitazioni intense e persistenti in particolare sul settore centro-orientale della regione dove potranno assumere anche carattere di rovescio o temporale. Le precipitazioni previste potranno generare diffusi fenomeni franosi, ruscellamento lungo i versanti e innalzamenti dei livelli idrometrici con superamenti delle soglie 2 nei corsi d'acqua del settore orientale e delle soglie 1 nei corsi d'acqua del settore centrale della regione. Sono previsti venti di burrasca moderata (tra 62 km/h e 74 km/h) da nord-est sul mare, localmente sui litorali e sulle cime dei rilievi occidentali. Mare al largo da molto mosso ad agitato. La persistenza di onda e livello del mare prossime ai livelli di attenzione, potrà generare localizzate erosioni ed inondazioni del litorale, possibili esondazioni di fiumi e canali alla foce per le difficoltà di deflusso delle piene in mare”.
Previsioni meteo: piogge intense, i giorni a rischio
“Nella giornata di oggi inizieranno le piogge – riferisce il meteorologo – che proseguiranno martedì e tutta la giornata di mercoledì e anche la prima parte di giovedì con precipitazioni che saranno da autunno precoce. Sono previste piogge consistenti, ma distribuite nel tempo, anche se a tratti saranno molto intense, con qualche nubifragio e temporale, ma all'interno di un sistema organizzato”.
Se questa situazione si fosse verificata in inverno, “avremmo avuto abbondanti nevicate da Reggio Emilia fino a Rimini”, spiega Lombroso, ma per via delle temperature ancora elevate l’ondata di maltempo porterà solo piogge abbondanti sulla nostra regione.
Possibili frane e esondazioni
“Le piogge consistenti previste nelle prossime ore potranno mettere in moto frane – chiarisce il meteorologo – e ingrossare qualche fiume e qualche torrente. Si tratterà probabilmente di fenomeni a carattere locale, ma abbiamo visto di recente come siamo in un territorio fragile”.
“Una variabile che ci preoccupa è la temperatura del mare – aggiunge Lombroso - che è ancora molto caldo, intorno ai 26-28 gradi, e questo aumenta le possibilità di pioggia, facendo da sorgente di vapore e di calore che alimentano le nubi”.
La situazione nelle Marche
"Nelle Marche il ciclone in arrivo può creare qualche disagio (a Porto Sant’Elpidio sono già stati registrati allagamenti) perché le piogge saranno più a carattere temporalesco, quindi anche sotto forma di nubifragi e di pioggia intensa. Sarà quindi necessaria un’attenzione maggiore sia da parte delle autorità sia da parte dei cittadini”, spiega Lombroso.
Cosa fare in caso di maltempo
“Ci sono alcune norme di comportamento da tenere per evitare conseguenze e per proteggersi da eventi di questo tipo – aggiunge Lombroso - . Non è questione di salvare il clima chiudendo il rubinetto mentre ci si lava i denti, ma è questione di non voler guidare a tutti i costi se la strada è allagata, di non andare negli scantinati o nei sotterranei e di allontanarsi da argini, ponti e non stare ad assistere all’arrivo delle onde di piena. Si tratta di comportamenti di base, che purtroppo vengono dimenticati”.
“La cosa più pericolosa che fanno le persone è cercare di salvare l'auto dalle inondazioni – aggiunge il meteorologo – , magari cercando di passare a tutti i costi in un sottopasso allagato o di andare in garage a prendere la macchina per evitare danni”.
Tra i comportamenti da evitare assolutamente anche “andare a funghi con il maltempo o uscire in barca”.
Adattare i programmi in base al meteo
“Bisogna essere pronti ad adattare i propri programmi in base al meteo – conclude Lombroso – e questo vale sia per chi va a fare la spesa sia per chi deve andare a lavorare. Nel maggio del 2023, ad esempio, si vedevano furgoncini che facevano le consegne anche nelle zone allagate dall’alluvione. Questo è pericolosissimo: servirebbe una maggiore flessibilità da parte dei datori di lavoro e i lavoratori dovrebbero potersi rifiutare di dover circolare in condizioni così estreme. Su questo servirebbe un’azione dei sindacati”.