Roma, 8 aprile 2024 – La certezza: “Fa troppo caldo. Lo zero termico a 4.200-4.300 metri è un valore che dovrebbe registrarsi da giugno in poi. Fortemente anomalo”. Luca Mercalli, presidente della Società meteorologica italiana, parte da qui e osserva: “Questo vuol dire che la neve fonde prima del tempo”.
Professore, la Sicilia per la siccità ha chiesto le navi cisterna. Com’è la situazione al Nord?
"In questo momento la riserva d’acqua per l’estate c’è, anzi siamo in esubero. Basta guardare i numeri: ci sono 4 metri di neve sopra i 3mila metri, sulle Alpi. Un bel materasso che può consentire una buona alimentazione dei fiumi che arrivano nel Po”.
Naturalmente la previsione è a tempo.
"Chiaro, se a maggio arriva un’ondata di caldo africano che consuma l’acqua, cambia tutto. Ma questo al momento non lo possiamo sapere. Oggi al Nord, nel bacino del Po, non siamo in una situazione critica”.
Piogge e neve ci hanno dato una ‘scorta’.
"Sì, le piogge cadute hanno rigenerato la falda. A questo si aggiunge la neve. Siamo in una situazione migliore della media. I laghi – di Como, Varese e Garda – sono al loro massimo. Insomma, ci sono tutte le premesse per non avere crisi. Poi, se smette di piovere e fanno 40 gradi, soffriremo di nuovo di siccità”.
Facendo il confronto con l’ultima crisi drammatica?
"La situazione è completamente diversa rispetto a due anni fa. Quella crisi durò un anno e 5 mesi, dal dicembre 2021 al 30 aprile 2023”.
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