Lunedì 23 Dicembre 2024

Meteo, neve di primavera. Bufere in Friuli, spiagge imbiancate

Pianure del NordEst innevate, a rischio le fioriture degli alberi da frutto. Bufera di neve in Friuli, prorogata l'allerta maltempo in Campania, acqua alta a Venezia Previsioni meteo, è ufficiale: torna la neve a bassa quota. Ecco dove Meteo, stop alle bufale. Galletti: "Pronto l'albo"

Neve in primavera, rischio gelo nelle campagne (Ansa)

Roma, 19 marzo 2018 - Il freddo è tornato, come da previsioni, accompagnato in molte zone da una coltre di neve fuori stagione. La primavera può attendere, insomma, e soprattutto nel Nord Est e in Emilia Romagna e Lombardia è meglio aspettare prima di riporre giacconi e doposci.

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SOS FRIULI - Una bufera di neve si è abbattuta dalla serata di ieri e nelle prime ore di questa mattina su Trieste con diversi centimetri di neve anche su strade e spazi verdi a bassa quota. Il tutto accompagnato da un forte vento di bora che ha soffiato con raffiche che nella notte hanno superato seppur di poco i 100 chilometri all'ora.  Viabilità messa a dura prova, a causa delle forti nevicate sull'A4. A complicare la situazione anche una serie di incidenti che hanno contribuito a congestionare il traffico, già fortemente rallentato a causa delle fitte nevicate. Un tamponamento fra tre mezzi pesanti si è verificato fra Latisana e Portogruaro, direzione Venezia, intorno alle 11 e ha richiesto la temporanea chiusura del tratto autostradale incidentato e dello svincolo in entrata a Latisana, direzione Venezia.

ALLERTA IN CAMPANIA - La Protezione civile ha prorogato fino alle 20 di stasera l'avviso di avverse condizioni meteo con conseguente criticità idrogeologica di colore Giallo. Il quadro meteo evidenzia "precipitazioni sparse, anche a carattere di rovescio o locale temporale, puntualmente di moderata intensità. I venti spireranno localmente forti dai quadranti occidentali con possibili raffiche. Il mare si presenterà localmente agitato". Tra i principali rischi idrogeologici possibili si segnalano "ruscellamenti superficiali con possibili fenomeni di trasporto di materiale; allagamenti di locali interrati e di quelli a pian terreno; scorrimento superficiale delle acque nelle sedi stradali e possibili fenomeni di rigurgito dei sistemi di smaltimento delle acque meteoriche con tracimazione e coinvolgimento delle aree urbane depresse; innalzamento dei livelli idrometrici dei corsi d'acqua minori, con inondazioni delle aree limitrofe, anche per effetto di criticità locali (tombature, restringimenti, occlusioni delle luci dei ponti, ecc); occasionali fenomeni franosi superficiali legati a condizioni idrogeologiche particolarmente fragili, in bacini di dimensioni limitate". 

VENEZIA DA RECORD - In Veneto l'ondata di maltempo ha portato l'acqua alta da record a Venezia, con una marea molto sostenuta, e un'intensa nevicata su buona parte della Regione, fino alle spiagge. Da stanotte nevica intensamente anche in pianura. Per quanto riguarda l'acqua alta, invece, ha toccato poco dopo la mezzanotte i 124 centimetri: si tratta del record per il 2018, con un livello tale da allagare per il 37% il centro storico di Venezia. Pesante la situazione nella vicina Chioggia dove la marea ha toccato i 141 centimetri scavalcando il mini-Mose a difesa del centro storico.

GELO NELLE CAMPAGNE - Ma la vera emergenza è quella delle colture: il colpo di coda dell'inverno, con il brusco abbassamento delle temperature fa scattare nelle campagne l'allarme gelo sulla fioritura di mandorli, susini, peschi e albicocchi per la perdita dei prossimi raccolti, dopo un anno di lavoro. 

La Coldiretti spiega che dove la temperatura rimarrà a lungo sotto lo zero saranno a rischio anche le primizie di stagione, salvate dalla precedente tempesta siberiana di Burian. L'arrivo del maltempo - sottolineano i coltivatori - posticipa anche le semine di mais e legumi dove i terreni sono coperti dalla neve o inzuppati d'acqua. Una situazione che riguarda anche le aree del terremoto come Castelluccio dove sarà ritardata la semina della pregiata lenticchia, anche se l'arrivo dell'acqua è importante per dissetare i terreni in vista della primavera e dell'estate quando le piante ne avranno bisogno per crescere.

In questo pazzo inverno le precipitazioni sono stati superiori del 16% la media storica tra pioggia, neve e gelo che hanno causato danni che potrebbero raggiungere i 300 milioni di euro. L'aumento delle precipitazioni invernali, conclude la Coldiretti, non è bastato a riempire gli invasi soprattutto al Sud dove è ancora presente il rischio siccità dopo un 2017 con oltre 1/4 in meno di precipitazioni (-27%) secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr.