Domenica 22 Dicembre 2024

Maltempo, 12 morti in Sicilia. Casteldaccia, due famiglie sterminate nella villa

Travolte dalla piena del fiume Milicia, rimasti uccisi anche due bimbi. Pm: case troppo vicine al fiume. Un altro morto a Vicari e una coppia ad Agrigento. Un disperso a Corleone. Conte in Sicilia Casteldaccia, chi sono i 9 morti dell'alluvione. Sterminata la famiglia Giordano

La stradella che conduce alla villa della tragedia a Casteldaccia (Ansa)

Roma, 4 novembre 2018 - Ecatombe in Sicilia a causa del maltempo: le piogge torrenziali hanno fatto strage la scorsa notte in provincia di Palermo, dove dieci persone sono morte e una risulta dispersa. Nove delle vittime facevano parte della stessa famiglia, sorpresa in una villa di Casteldaccia dalla piena del fiume Milicia che ha allagato la casa: sono morti annegati padre, madre, figli e nonni. Tra i corpi recuperati dai vigili del fuoco, quelli di due bambini di 1 e 3 anni, e di un adolescente di 15 anni. L'altra vittima si registra a Vicari. E' un consigliere comunale travolto dalle acque con la sua jeep mentre era con amico che è stato ritrovato dopo qualche ora. In mattinata altre due persone - un uomo originario di Valledolmo e la moglie tedesca - sono rimaste uccise travolte con la propria auto da un torrente esondato nei pressi di Cammarata, in provincia di Agrigento. L'auto è stata trovata nel torrente. Erano ospiti di una struttura ricettiva che ha lanciato l'allarme.

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A Corleone è disperso un medico quarantenne, del quale si sono perse le traccia dopo che ha abbandonato la sua auto su una strada intransitabile per gli allagamenti. Tragedia sfiorata a Monreale, dove una frana ha investito una palazzina abitata da otto famiglie che sono riuscite ad abbandonare in tempo l'edificio. Ad Agrigento ha esondato il fiume Akragas e la piena si è riversata nel quartiere del Villaggio Peruzzo. Una cinquantina di famiglie sono state evacuate. 

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ACQUA E FANGO FINO AL TETTO - L'acqua e il fango che hanno invaso la villetta di Casteldaccia hanno raggiunto il tetto della casa di contrada Dagali. La villa, che si trova a poche centinaia di metri dal fiume Milicia esondato, è su un unico piano. Questa mattina, sotto un timido sole, c'è la devastazione (VIDEO). Un camper finito contro un muro, due auto accartocciate, sedie a sdraio sul tetto, e ancora oggetti sparsi su tutto il terreno. 

La mappa

LE VITTIME - Le vittime sono Antonio Giordano, 65 anni, e la moglie Matilde Comito, 57 anni. I loro figli Marco, 32 anni e Monia, 40 anni. Monia è sposata con Luca Rughoo (sopravvissuto) e i due hanno due figli: Francesco, 3 anni, morto anche lui, e Manuela 13 anni, sopravvissuta perché era col padre e la cugina Asia a comprare dei dolci quando si è scatenata la bomba d'acqua. Nella strage è morta anche Nunzia Flamia, 65 anni, madre di Luca. Sono morti anche Stefania Catanzaro, 32 anni, moglie di Giuseppe Giordano (figlio di Antonio e Matilde) che è sopravvissuto perchè scaraventato su un albero dalla violenza dell'inondazione, e i loro figli Rachele, di un anno e Federico di 15. È sopravvissuta perché era con lo zio l'altra figlia Asia di 12 anni. La vittima a Vicari, Alessandro Scavone, 44 anni, era stata eletta al consiglio comunale di Salemi, nel trapanese, con la lista di Vittorio Sgarbi. Produttore di vini, recentemente aveva acquisito la gestione di una pompa di benzina. I morti ad Agrigento, sono Cosimo Fustaino, 54 anni originario di Valledolmo (Caltanissetta) da tempo trasferitosi in Germania, insieme alla moglie tedesca. I loro corpi sono stati catapultati a grande distanza dall'auto, travolta dal torrente in piena. Uno era a 100 metri e l'altro, addirittura, a mezzo chilometro. La coppia era arrivata da Francoforte per trascorrere un breve periodo di vacanza. Durante la notte, in contrada San Martino, mentre rientravano a bordo di un'auto a noleggio, sono stati investiti da una frana. 

IL DOLORE DEI PAPA' SUPERSTITI - "Era bellissimo. Era il mio cuore. Non c'è più". Grida di dolore dandosi pugni in testa Luca Rughoo, che nella tragedia ha perso il figlioletto e la moglie. "Non ho più nulla", urla Giuseppe Giordano, che nella tragedia ha perso la moglie, il padre, la madre, il fratello, la sorella e due figli di 15 e un anno.

"La villa era abusiva"

"La casa travolta dal fiume era abusiva e pendeva dal 2018 un ordine di demolizione del Comune che è stato impugnato dai proprietari dell'immobile davanti al Tar". Sono le dichiarazioni del sindaco di Casteldaccia Giovanni Di Giacinto, in merito all'immobile della tragedia. "Da quanto ci risulta ancora il tribunale amministrativo non ha provveduto, per cui la demolizione non è stata possibile".

PM: CASE TROPPO VICINE AL FIUME - E a il procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio ha aperto un'inchiesta anche per valutare l'eventuale violazione del vincolo che impedisce di costruire entro i 150 metri dal fiume. "È ancora tutto da valutare. Stiamo accertando se gli edifici interessati dalla piena del fiume Milicia siano stati costruiti nel rispetto delle leggi e con le concessioni necessarie. Da primissime valutazioni, però, fatte sorvolando la zona, alcune costruzioni sembra siano molto più vicine all'alveo dei 150 metri di rispetto imposti dalle norme", afferma il pm. A quanto pare molti in paese sapevano della situazione di criticità della zona in cui si trovava la villetta, in contrada Dogali Cavallaro, vicino al fiume, già esondato in passato, ma senza provocare molti danni. Così probabilmente nessuno si aspettava una tragedia simile.

CASELLATI: SERVE NORMATIVA SU RICOSTRUZIONE - "È tempo di dire basta all'emergenza. Non si può più parlare di emergenza di fronte al ripetersi di questi fenomeni", tuona la presidente del Senato, Elisabetta Casellati. "Ormai siamo in una situazione di pericolo costante", aggiunge, auspicando che la commissione proponga "una normativa della ricostruzione che sia uguale alla normativa dell'emergenza". 

CONTE A PALERMO - In Sicilia oggi è arrivato il premier Giuseppe Conte, che ha partecipato al vertice della task force in prefettura, a Palermo. "Stiamo esaminando tutte le richieste pervenute dalle regioni colpite - ha detto -, e sicuramente nel prossimo Consiglio dei ministri, se necessario lo faremo straordinario perché non previsto, decreteremo lo stato di emergenza". Quindi ha aggiunto: "Stiamo facendo un esame contabile delle somme esatte disponibili. Sicuramente, poi, le dovremo integrare"-

SALVINI: STOP TASSE - Scende ancora più nel dettaglio sulle misure da prendere il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, dopo aver sorvolato in elicottero le zone del Bellunese ed essersi recato a Terracina (Latina). "Stop al pagamento delle tasse per le popolazioni colpite dall'ondata di maltempo", dice. Quindia annuncia provvedimenti già in settimana. Dal centro di coordinamento soccorsi all'aeroporto di Belluno, Salvini s'è impegnato a trovare i soldi per ricostruire e mettere in sicurezza il territorio nazionale. E "la letterina dell'Europa domani per quello che mi riguarda finisce in archivio".

LA POLEMICA - Salvini: "Troppi anni di ambientalismo da salotto". E' bufera sul selfie

ANCORA ALLERTA METEO - Intanto la circolazione depressionaria presente sul Mediterraneo continua a far confluire correnti umide e instabili verso l'Italia. Lo spostamento della perturbazione dalla Tunisia verso la Sardegna, favorirà un graduale peggioramento delle condizioni meteo sulle regioni centro-meridionali, in particolare su Calabria, restanti aree ioniche, Lazio meridionale, Campania e, nella giornata di domani anche sul Piemonte. Si prevede inoltre un'intensificazione dei venti meridionali su parte del centro-sud. Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d'intesa con le regioni coinvolte ha emesso un nuovo avviso di condizioni meteorologiche avverse

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Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per oggi allerta arancione su parte di Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, sui versanti jonico e tirrenico meridionale della Calabria, sull'intero territorio della Sicilia e sui bacini sud-occidentali e centro-meridionali della Sardegna. Allerta gialla su alcuni bacini in Valle d'Aosta, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna, oltre che su tutto il territorio di Lazio, Abruzzo, Campania, Basilicata, Puglia, gran parte del Molise e sui restanti settori della Calabria e della Sardegna. 

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