Domenica 22 Dicembre 2024
RICCARDO JANNELLO
Meteo

Meteo, Italia a due facce: al Nord tempeste, il Sud ribolle. Mercalli: "Eventi estremi? Abituiamoci"

Il climatologo avverte: manca la coscienza collettiva sui cambiamenti meteorologici. Temperature fino a 47 gradi in Sardegna. Danni ingenti per la grandine, strage di alberi

Roma, 25 luglio 2023 –  Professore, l’Italia è spezzata in due dal punto di vista me teorologico.

"Non proprio – risponde Luca Mercalli, climatologo e divulgatore scientifico senza peli sulla lingua –. Il caldo è generalizzato ovunque, un po’ meno al Nord un po’ di più al Sud, ma questo è normale: 46 gradi in Sicilia e Sardegna contro i 38 al Settentrione. Fa caldo, insomma".

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E allora ci spiega quello che sta succedendo in alcune regioni del Nord con tornadi, temporali e vento fortissimo?

"Si tratta di fenomeni temporaleschi molto intensi ma anche molto localizzati. Certo a volte estremi, ma con il caldo che fa ognuno di questi fenomeni viene amplificato".

Centinaia di alberi abbattuti dalla tempesta che ha colpito il Cadore martedì 18 luglio
Centinaia di alberi abbattuti dalla tempesta che ha colpito il Cadore martedì 18 luglio

Come mai?

"Esiste più energia nell’atmosfera da dissipare e le conseguenze si vedono appunto in questi momenti. Aumentano i danni e i tetti vengono scoperchiati. Purtroppo dobbiamo renderci conto che questa dell’alternanza dei fenomeni è una situazione dalla quale difficilmente torneremo indietro".

In questa situazione si accentuano gli eventi di downburst, come abbiamo conosciuto il 28 maggio sul Lago Maggiore con la tragedia dell’imbarcazione rovesciata: a che cosa sono dovuti?

"Intanto abbiamo una lingua talmente bella che io userei il termine italiano: raffiche discendenti. Sono appunto raffiche di vento più freddo dell’aria circostante che provengono dalla nube temporalesca. E sono molto forti e veloci e possono causare danni assai gravi, sia alla natura, sia a mezzi trasporto".

In che senso?

"Possono essere causa, ad esempio, di gravi incidenti aerei e infatti nel corso di queste raffiche e durante temporali che possono produrle si tende a non fare decollare o atterrare velivoli perché possono essere travolti".

La domanda è sempre la solita ma merita ripeterla: non possiamo porre rimedio a queste tragedie meteorologiche?

"La convenzione sul clima dell’Onu è datata 1992: sono più di trent’anni che ripetiamo ogni volta che accade qualcosa il percorso cognitivo su caldo, siccità e drammi vari senza renderci conto che non esiste la coscienza collettiva che i cambiamenti climatici vanno avanti con maggiore intensità e frequenza".

Come possiamo fermare il trend?

"Rendendoci conto che finita un’emergenza non è più tutto come prima e non servono commissari. Se non ridurremo, come avremmo dovuto fare da tempo, le emissioni di CO2 minacceremo il benessere dell’intera umanità".

Di chi è la colpa?

"Dell’inerzia della politica e del negazionismo. La dieta è già stata scritta trentuno anni fa, come detto; chi porta avanti tesi diverse non ha alcun fondamento scientifico, sono solo sciocchezze dette da uomo della strada, da chi non ha mai pubblicato un articolo su ‘Nature’ o ‘Science’. Sono solo menzogne dette in un minuto, storielle senza basi, ma bisogna fare lunghi ragionamenti per confutarle e non sempre vengono ascoltati".

E quindi come se ne esce?

"Dando retta a vere autorità in materia e in Italia ne abbiamo molte, dal Cnr a vari istituti universitari pieni di scienziati autorevoli come Carlo Buontempo, aquilano, che è a capo di uno dei settori strategici dell’Agenzia spaziale europea, quello del monitoraggio climatico. E non dare retta a chi assolve l’energia fossile che libera nell’aria tonnellate di veleno. A lei dobbiamo quella che lei chiama l’Italia spezzata in due".