Sabato 27 Luglio 2024
MARIACHIARA ROSSI
Meteo

In gol con la Cremonese 4512 giorni dopo l’addio

L’attaccante è tornato in grigiorosso 12 anni dopo la precedente esperienza "Vivo un sogno. Qui sono arrivato giovanissimo, ora posso ancora dare tanto".

In gol con la Cremonese  4512 giorni dopo l’addio

In gol con la Cremonese 4512 giorni dopo l’addio

Sono bastati tre giorni a bomber Massimo Coda per lasciare un segno con la Cremonese e prendersi sulle spalle la squadra di mister Davide Ballardini. L’ultima marcatura in maglia grigiorossa era datata 23 aprile 2011, allora la formazione era allenata dal tecnico Montorfano, e per l’occasione aveva messo a referto addirittura una doppietta contro il Monza. A distanza di 12 anni e 4512 giorni, il feeling con la piazza lombarda, se possibile, è perfino migliorato.

"Era l’esordio che sognavo. Venivamo da una partita persa in casa, il morale era giù e dovevamo ritrovarci in campo. Nel primo tempo abbiamo faticato, nonostante abbiamo trovato qualche buona giocata. Nello spogliatoio il mister ci ha detto che dovevamo fare qualcosa in più" ha raccontato il giocatore con il numero 90 sulle spalle.

L’anno scorso ha contribuito alla promozione del Genoa di Gilardino segnando 11 reti e nel 2021 a quella del Lecce, venendo anche eletto miglior giocatore di Serie B. Malgrado questi riconoscimenti, Coda, non ha mai voluto scrollarsi di dosso l’etichetta di bomber di provincia, un’etichetta che lo confina in una categoria ben precisa, da cui ogni squadra con ambizioni di promozione attinge ad occhi chiusi. "Come ho vissuto questa estate? Sono partito in ritiro allenandomi con la testa giusta, è arrivata la Cremo ed è stata un’occasione che ho preso al volo. Dedico la rete ai tifosi, spero che sia di buon auspicio per un’annata vincente".

Giocate d’autore, movimenti spalle alla porta e conclusioni coraggiose dai trenta metri. La Cremonese ha riabbracciato un Coda diverso rispetto al giovane promettente di 20 anni appena compiuti che aveva ancora tutto da dimostrare. Nel contempo ha perfezionato la mira sotto porta mettendo in bacheca 149 centri, sebbene anche i 24 gol in 81 presenze durante la sua prima esperienza a Cremona facevano ben sperare. Ed è diventato un idolo indiscusso super partes, in grado di mandare in estasi tifoserie di tutta Italia, da Nord a Sud del Paese. Da Nova Gorica a Salerno, da Benevento a Lecce. Quando il Gladiatore, soprannominato anche l’Hispanico per via dell’omonimia con il protagonista della pellicola hollywoodiana, scende in campo, tutte le speranze dei tifosi sono concentrate verso di lui: "Ero arrivato come ragazzino di belle speranze, ora ho responsabilità maggiori ma me le prendo. L’obiettivo è rimasto uguale, vincere. Sfida alla Samp di domenica? Sarà un po’ come un derby, in più è la mia prima in casa".