Roma, 22 luglio 2018 - Conto alla rovescia per l'eclissi del secolo. Venerdì prossimo, il 27 luglio, infatti, tutti con gli occhi verso il cielo per la copertura della luna più duratura negli ultimi cento anni. "L'ultima eclissi totale di luna è stata nel settembre di tre anni fa - dice Gianluca Masi, astrofisico e fondatore del Virtual Telescope Project -. Questa volta la fase totale, ossia la permanenza della luna completamente nel cono d'ombra terrestre, durerà per 103 minuti. Dall'Italia l'eclissi si potrà ammirare già al tramonto del sole, ma la fase totale è prevista per le 22.23". A completare la giornata particolare ci penserà Marte, che colorerà di rosso la luna.
Per godere al meglio dello spettacolo è consigliabile trovare un luogo con poco inquinamento luminoso, anche se ad ogni modo sarà possibile osservare la luna rossa dal proprio balcone. A Roma il ministero della Cultura, in collaborazione con il Virtual Telescope Project, ha organizzato un punto di osservazione speciale: si potrà, infatti, guardare l'eclissi dal Palatino con vista sul Colosseo e l'arco di Costantino. Una magia nella magia, che per almeno 100 anni non vedrà il bis.
Eclissi 27 luglio, a che ora si vedrà la luna rossa. Attesa per la cometa verde
Intanto, la Nasa si sta preparando a una missione da record: inviare una sonda vicino al sole come non è mai accaduto prima. Il costo del progetto - come racconta la Reuters - è di 1,5 miliardi di dollari e si tratta della prima grande prova del programma 'Living with a star' della Nasa. L'obiettivo è studiare per sette anni la corona solare, la parte più esterna dell'atmosfera stellare, che dà origine al vento solare. Il lancio della sonda Parker Solar Probe, astronave spaziale robotizzata grande come una utilitaria, è previsto da Cape Canaveral, in Florida, il prossimo 6 agosto. La distanza che manterrà la navicella sarà di 6,1 milioni di chilometri, sette volte più vicino di qualsiasi altro veicolo spaziale. "Inviare una sonda dove non si è mai giunti prima e in un luogo con condizioni brutalmente estreme è un progetto ambizioso", ha spiegato Nicola Fox, scienziato del progetto del laboratorio di Fisica applicata dell'Università Johns Hopkins.
Il precedente passaggio più a ridosso del sole si verificò nel 1976: la sonda Helios 2 arrivò a 43 milioni di chilometri. Per comprendere la situazione nell ospazio, la distanza media dal sole dalla Terra è di 150 milioni di chilometri. Il focus del progetto è capire meglio i venti solari, un flusso continuo di particelle cariche che permea il sistema solare. I venti sono imprevedibili e provocano disturbi al campo magnetico del nostro pianeta, possono anche devastare la tecnologia. La Nasa cerca risultati che consentano agli scienziati di prevedere i cambiamenti nell'ambiente spaziale terrestre. "Per noi è decisivo poter prevedere quei venti, così come prevediamo il tempo qui sulla Terra", ha affermato Alex Young, scienziato del Goddard Space Flight Center della Nasa nel Maryland. "Nei casi più estremi di questi eventi meteo spaziali, le nostre reti elettriche posso essere effettivamente influenzate".