Bologna, 19 settembre 2024 – Il ruolo dei cambiamenti climatici nella nuova alluvione in Emilia Romagna viene valutato in queste ore dagli esperti. E gli occhi sono puntati in particolare sulla temperatura del Mediterraneo e del mare Adriatico, a livelli eccezionalmente alti negli ultimi mesi. “Negli ultimi giorni – scrive Francesco Nucera su 3bmeteo –, una parte significativa dell'emisfero settentrionale, che comprende Nord America, Europa e Asia, è stata soggetta a eventi meteo estremi in maniera simultanea. Questo è causato da onde atmosferiche che si muovono lentamente. Uno degli eventi più rilevanti in Europa è rappresentato dal ciclone Boris, che, dopo essersi spostato dall'Europa centrale nel Mediterraneo, ha trovato condizioni favorevoli per rafforzarsi, causando precipitazioni intense e persistenti. Tuttavia, dietro a questi fenomeni si nascondono anche fattori legati al cambiamento climatico, che stanno amplificando l'impatto di eventi simili”.
L’energia dai flussi di vapore
“In particolare – prosegue Nucera -, questi eventi estremi sono collegati al fenomeno del blocco atmosferico. Normalmente, i sistemi meteorologici si spostano costantemente, portando condizioni meteorologiche variabili. Durante un blocco atmosferico i venti in quota che normalmente guidano i sistemi, rallentano creando una sorta di 'ingorgo' nell'atmosfera. Questo fa sì che un certo tipo di tempo, come forti piogge o temperature estreme, rimanga bloccato in una regione per diversi giorni o settimane”. Inoltre “i flussi di vapore legati a un Mediterraneo molto più caldo della media danno ulteriore energia”.
La nuova era climatica
L’esperto di 3bmeteo conclude: “Il caso lascia spazio all'evidenza: ciò che era improbabile diventa possibile nella nuova era climatica. Questa dell'Emilia è la terza alluvione in un anno. Il cambiamento climatico sta rendendo questi blocchi atmosferici più frequenti e intensi”.
Il sistema dopato
Il meteorologo Pierlugi Randi, sulla sua pagina Facebook, sottolinea che “siamo in presenza di un sistema mare-atmosfera ‘dopato’. Il doping è in quel grafico che evidenzia, nel cerchio rosso, le mostruose anomalie di temperatura superficiale dell’acqua dell’alto Adriatico nel periodo luglio-settembre (fino alla prima decade) 2024”.
Randi rileva quindi che “quel calore accumulato in eccesso viene rilasciato, ‘consumato’ e dissipato molto lentamente (l’acqua è pigra) e viene messo ‘a disposizione’ per la parte più bassa dell’atmosfera”.
Le conseguenze in 5 punti
“Cosa comporta? 1) Fornisce una maggiore quantità di vapore acqueo all'atmosfera. 2) Aumenta l'instabilità e il sollevamento atmosferico (più l’aria è calda e umida e più rapidamente si solleva, oltre a contenere più vapore; insomma è più instabile). 3) Rilascia più energia sotto forma di calore latente, rafforzando i sistemi perturbati e/o precipitanti. 4) Favorisce la formazione di rovesci e temporali più intensi sotto il profilo dei ratei di precipitazione. Ecco che quando arriva un sistema perturbato, nemmeno così intenso come in questi giorni, il ‘doping’ agisce”.