Roma, 15 luglio 2023 – Si bolle, di notte e di giorno, con il caldo record di questa metà di luglio, che non accenna a diminuire. Le estati fresche, del resto, sono ormai un lontano ricordo, e i gelati tra la brezza serale hanno lasciato spazio all’inseparabile condizionatore.
Dottor Francesco Nucera, per quanto ancora dovremo boccheggiare?
"Nei prossimi giorni vivremo il proseguo dell’attuale anticiclone nordafricano – spiega il meteorologo di 3BMeteo -, che però aumenterà ancora di intensità, rischiando di diventare di natura eccezionale con temperature record”.
Facciamoci del male. Di quanti gradi parliamo?
"Si preannunciano oltre 40 gradi in 12 regioni con punte di 45 al Centro-Sud per questa cupola nordafricana che tormenta da giorni l’Italia”.
Da quando non si verificava un evento di tale portata?
"Dovremo vedere i numeri effettivi una volta conclusa l’ondata, ma per intensità e durata ha sicuramente pochi precedenti o potrebbe essere effettivamente mai visto prima nel panorama italiano. A quota 1500 metri – la nostra unità di misura perché non c’è interferenza del terreno –vediamo una massa d’aria molto calda, a 29-30 gradi, quando in genere d’estate si raggiungevano al massimo i 24. Picchi di calore di questa intensità potevamo vederli in Sardegna, ma non nelle altre regioni”.
Ora invece le temperature record dove arriveranno?
"Si registreranno al Sud ma anche al Centro. Sarà risparmiato il Nord ad eccezione dell’Emilia-Romagna nella pianura Padana”.
Previsioni da incubo insomma…
"Se ci può consolare, non saremo soli, perché l’ondata interessa anche l’emisfero Nord e quindi gli Usa, il Nord Africa, il Medio Oriente. Assisteremo a eventi intensi anche opposti ma simultanei, quindi grande caldo e grandi piogge”.
Quando l’apice del disagio?
"Avremo un picco tra martedì e venerdì, poi il passaggio di una perturbazione dal Nord, ma questo non significa che il caldo record cesserà. Potrà solo smorzarsi”.
E quindi per quanto ne avremo ancora?
"Purtroppo fino alla fine di luglio, quando ci sarà un cambio di massa d’aria, ma sulla previsione a lungo termine c’è ancora incertezza”.
Perché durerà così tanto?
"Perché quando l’anticiclone africano arriva mette radici, e fa fatica ad andarsene. Se prima avevamo più anticicloni delle Azzorre, come quello di inizio giugno, che porta caldo ma sopportabile, ora è l’africano a travolgerci con maggiore frequenza. Ed è molto più rovente, in linea con il cambiamento climatico. Fino al Duemila circa, avevamo estati mediterranee, ora africane. E soprattutto non c’è compensazione con il freddo anomalo, perché il rapporto eventi estremi di caldo/freddo è di 6 a 1”.
E’ presto per capire cosa ci riserverà agosto?
"Sì, è troppo presto. Potrebbe ancora esserci un colpo di scena con una seconda parte di estate più mite. Del resto, nei primi 40 giorni non era andata male”.