Martedì 12 Novembre 2024
Andrea Spinelli
Magazine

Zucchero: “Chiusi la Caselli in camerino per farle produrre Bocelli”

Il soulman torna con un album di cover: “Ma ci sono poche canzoni straniere. La mia pronuncia in inglese non è credibile, vorrei evitare l’effetto Mal”

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Adelmo Fornaciari, in arte Zucchero, dal vezzeggiativo che gli aveva dato il suo maestro a scuola

Milano, 8 novembre 2024​​​ – Le dolci persuasioni di un Cappellaio da hit parade. “In vista del tour di ‘Miserere’, Caterina (Caselli, ndr) mi chiese di affidare alla sua nuova promessa Gerardina Trovato l’apertura dei miei concerti – racconta Zucchero, al secolo Adelmo Fornaciari da Roncocesi, Reggio Emilia –. Accettai e lei venne alla prima di Bassano del Grappa ad ascoltarla. Nel mio spettacolo si esibiva pure Andrea Bocelli. Credevo moltissimo in lui e in questo crossover tra pop e opera, e avevo chiesto al mio manager di allora, Michele Torpedine, di fare il giro delle case discografiche per trovargli un contratto, ma niente da fare”.

Un’occasione, quindi, per provare a muovere qualcosa.

“Approfittando della presenza di Caterina a Bassano, a fine spettacolo le dissi: l’hai sentito? Perché non gli dai la chance almeno di un singolo? Risposta: non ci penso nemmeno. Al che, vista la confidenza, chiusi a chiave il camerino dicendo: da qui non esci se non gli produci una canzone. Lei per sfinimento accettò, a una condizione: avrei dovuto essere io a scrivere e a produrre il pezzo. Per avere qualcosa da vendere”.

Come andò poi?

“Un paio di settimane dopo la fine del tour di ‘Miserere’ saltai in auto e fuggii a Vienna un’argentina di nome Nerina. A Brunico, prima del confine, mi fermai all’Autogrill e chiamai Caterina bluffando spudoratamente. ‘M’è venuto un pezzo per Andrea che è la fine del mondo. Talmente forte che meriterebbe essere presentato a Sanremo. Provaci, dai’. Dopo qualche rimostranza, disse di sì pure a questa richiesta. Una volta tornato a casa, lo scrissi dal niente. Il pezzo era ‘Il mare calmo della sera’, che vinse la gara tra i giovani, spianando la strada a Bocelli per l’edizione successiva, dove si presentò con ‘Con te partirò’. E il resto è storia”.

Un pensiero ad Andrea Bocelli trova posto pure in ‘Discover II’, nuovo album di cover che il soulman emiliano l’estate prossima presenterà con un tour negli stadi, al via da Ancona 19 giugno. Il pezzo in questione è ‘Rapsodia’, pubblicato originariamente in ‘Romanza’.

“È dei 4 brani scritti da me presenti in quel disco fortunato. Non uno dei suoi motivi più popolari e per questo ho pensato di riprenderlo e dargli una nuova chance, cambiandone ritmica e arrangiamenti”.

Il primo singolo, già anticipato nei concerti estivi, è ‘Amor che muovi il sole’ versione riveduta e corretta di ‘My own soul’s warning’ dei Killers.

“Quando ho scoperto quel pezzo m’è sembrato subito un inno da stadio alla Springsteen o Coldplay, ma il testo non rispecchiava quel che la musica mi aveva trasmesso. E invece, per me, la musica è pretestuale, porta con sé già le parole che poi tu devi saper tirare fuori. Così ho pensato di riscriverlo io. Faticavo a trovare l’incipit quando ho pensato a Dante e al Paradiso: l’amor che move il sole, le stelle… e io ci ho aggiunto il mare”.

C’è poi Marvin Gaye con ‘Inner city blues’, Ivan Graziani e ‘Agnese’, Toquinho a ‘Acquarello’. Quali sono le controindicazioni di un album di cover?

“Reinventare i brani in maniera troppo simile all’originale. A me è successo con un pezzo stupendo come ‘Hurt’ dei Nine Inch Nails voce, piano e chitarra, ma, quando ho riascoltato il provino, mi sono reso conto che era vicinissimo alla versione di Johnny Cash e ho mollato”.

Altre canzoni escluse?

“Quelle straniere con troppe parole perché, non essendo di madre lingua, pure con l’aiuto di un coach il rischio è sempre quello di fare con la pronuncia inglese quel che Mal dei Primitives fa con l’italiano. Poi altre in cui non sarei credibile”.

Borderò Siae alla mano, qual è la sua Top5?

“Sicuramente ‘Senza una donna’, ‘Baila’, ‘Miserere’, ‘Diavolo in me’, ‘Il volo’. Anche se, forse, la numero uno è ‘Diamante’, la mia canzone più sincronizzata nel mondo, inserita pure nella serie tv ‘Baywatch’”.

Elezioni americane?

“Avrei votato Harris. Ne vedremo delle belle”.

Lei è uomo di duetti e in Discover II ce ne sono con sua figlia Irene, Jack Savoretti, Oma Jali, Russel Crowe, perfino Salmo. Mai avuto la tentazione di condividere un disco intero assieme ad un altro?

“Mi piacerebbe farlo con una donna. Ci fosse stata Amy Winehouse non avrei avuto esitazioni. Però se dicesse di sì vorrei farlo con Adele. Sono sicuro che assieme le nostre voci e il gusto che ha lei nello scrivere funzionerebbe molto”.