Trieste, 12 settembre 2024 – Il virus delle zone umide – o Wetland – trasmesso dalle zecche e scoperto in Cina minaccia anche l’Italia? “Non vedo rischi al momento ma è anche vero che non lo abbiamo mai cercato”. La diagnosi è di Maurizio Ruscio, il medico che ha diagnosticato il primo caso in Friuli di malattia di Lyme. Aggiunge l’esperto: “Vedremo se riusciremo ad avere gli elementi diagnostici necessari”.
Zecche sull’uomo, le malattie in Italia
Abbiamo chiesto al professore di fare il punto sulle malattie provocate dalle zecche sull’uomo in Italia. Proprio ora che il cambiamento climatico ci rende più esposti a questi fenomeni. “Mai visto così tanti casi come negli ultimi due anni”, ammette Ruscio, friulano, ‘sul pezzo’ da 40 anni. Poi aggiunge: “Per fortuna è anche aumentata la consapevolezza tra i medici e le persone. Che usano più attenzione, ora che ciascuno di noi”.
“In Italia abbiamo la Tbe, meningoencefalite da morso di zecca, virale, verso la quale ci difendiamo con il vaccino. I malati sono poche decine. La più conosciuta è la malattia di Lyme, non c’è obbligo di denuncia ma i contagiati si possono stimare in alcune migliaia all’anno. Poi ci sono casi di rickettsiosi, anaplasmosi e ehrlichiosi”.
Cosa sappiamo dell’ultimo virus ‘cinese’
Ma cosa sappiamo del virus Wetland? Ricostruisce il professore: "Nel 2019 si era verificato un caso di encefalite –. Dai parametri risultava virale ma non si capiva da cosa derivasse. Appartiene alla famiglia Crimea-Congo, tutta ancora da verificare la sua penetrazione nella popolazione. Perché la notizia arriva solo dopo 5 anni? Perché fino ad oggi gli scienziati cinesi non avevano avuto gli elementi per isolarlo”.
A questo link le info sulle malattie provocate dalle zecche
I sintomi del virus Wetland
Per ammalarsi, bisogna essere punti da una zecca, ricorda Ruscio. “I sintomi sono quelli di un’encefalite, quindi febbre, confusione mentale, disturbi neurologici e della coscienza. Qualche volta si arriva a un esito mortale. Ma non possiamo fare una stima esatta perché non sappiamo quale sia il numero delle persone colpite”. Naturalmente “si ammala una piccola percentuale di persone morse. Molto dipende dallo stato immunitario”.