Martedì 5 Novembre 2024
RITA BARTOLOMEI
Magazine

Zanzare, calabroni e zecche: ecco come conviverci (e difendere i nostri animali)

L’entomologo: l’effetto del clima tropicale nella proliferazione degli insetti e le precauzioni da adottare. Come si distinguono le punture. Le cavallette e il ‘ratto d'amore’

I calabroni sono una presenza fissa delle nostre estati

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Roma, 24 giugno 2023 – Insetti (anche) tropicali in Italia, non solo zanzare o calabroni. Come conviverci e come difendere i nostri animali, ad esempio i cani in libera uscita? Lo abbiamo chiesto a Paolo Fontana, entomologo e naturalista. Che premette: “Non diamo il messaggio che là fuori ci sia la giungla. La natura fa bene, è provato scientificamente. Basta prendere le giuste precauzioni”. Tra le ultime specie tropicali che ha osservato: un innocuo embiottero “che sta proliferando nel Veronese ed è una spia del cambiamento climatico”.

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Mosche simulidi

Attenzione alle zanzare ma anche alle simulidi, piccole mosche, “bestioline che pungono e provocano ponfi molto fastidiosi - spiega Fontana -. Negli ultimi anni sembrano essere più numerose, sono specie soprattutto primaverili e autunnali. Il buono è che in genere non trasmettono patologie gravi”.

Calabroni

Altra presenza che si fa notare in questi mesi, quella dei calabroni. “Abbiamo questa specie esotica, la vespa velutina, il calabrone asiatico arrivato dalla Francia in Liguria e in Piemonte, ora si sta spostando, per fortuna lentamente, verso la Toscana. Non solo. L’altra specie di calabroni autoctona dell’Italia meridionale proprio per l’innalzamento della temperatura sta risalendo la penisola. Queste due specie sono pericolose come tutte le vespe, perché le punture fanno male e poi possono provocare allergie. Inoltre sono dannose, ad esempio all’apicoltura. Il loro aumento infastidisce molto i cittadini. Negli ambienti urbani trovano siti di nidificazione e spesso cibo, ad esempio rifiuti alimentari. In campagna, invece, sono aiutate dallo spreco, dai tanti alberi da frutta non coltivati”.

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Zecche e precauzioni per gli animali

“Nell’Italia centro meridionale c’è sicuramente un aumento di zecche, sempre dovuto all’innalzamento delle temperature - osserva il naturalista -. A parte che il cane non deve essere lasciato libero ma tenuto al guinzaglio, sicuramente è bene fare una profilassi. Esiste una vasta gamma di prodotti per questo, dai collari agli alimenti. Oltre alle zecche ci possono essere problemi con certi tipi di pappataci che possono trasmettere la leishmaniosi. Per questo è bene fare sempre anche un controllo visivo”.

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Insetti, le precauzioni per l’uomo

“Da naturalista - ricorda Fontana - continuo a mettere in pratica  le precauzioni che mi hanno sempre insegnato: girare con calzature adeguate e con pantaloni lunghi, spruzzare in fondo agli abiti repellenti adeguati. Poi la doccia con un bello scrub, ad esempio con una spugna al nylon. Questa è una buona abitudine. Anche perché le zecche neonate non hanno la tendenza ad attaccarsi subito ma girovagano per il corpo”.

Le cavallette e il ratto d’amore

Sono un flagello in certe zone della Sardegna. Non proprio come i grilli mormoni in Nevada, "che si chiamano così anche perché il maschio nell’accoppiamento oltre allo sperma fornisce una buona borsata di cibo. Quindi in ambienti molto poveri di risorse alimentari si vedono il maschio e 4-5 femmine una sopra l’altra che aspettano di accoppiarsi per avere questo dono alimentare. Da qui l’appellativo, visto che i mormoni ammettono la poligamia”.

Ma vale anche per le specie nostrane. Svela il naturalista: “Ho osservato più volte femmine di Ephippiger apulus, la specie nostrana, che rapivano maschi in copula con un'altra femmina”.

“Il fenomeno delle cavallette in Sardegna - chiarisce l’esperto - si spiega in parte per le condizioni climatiche favorevoli ma soprattutto per una errata gestione dell’ambiente, in alcune zone c’è un iper pascolamento, quindi si creano vaste aree di terreno nudo e vengono abbandonate le coltivazioni”.

Acari e cimici da letto

“Le cimici erano quasi scomparse, sono tornate ad aumentare negli ultimi decenni, la cosa dipende sicuramente anche da certe tipologie di arredo. Un letto dovrebbe sempre essere spostabile per riuscire a pulire dietro. Le precauzioni da adottare? Le stesse che prendevano le nostre nonne: mettere le lenzuola all’aria, farle asciugare bene per evitare che si formi un deposito di cellule derivate dalla desquamazione della pelle. Perché di quello di nutrono gli acari”.

Come distinguere le punture

Ma come si distinguono le diverse punture di insetti? “Non è semplice - premette l’entomologo - ma il ragno lascia un segno abbastanza chiaro, dove c’è la puntura tende a crearsi un piccolo avvallamento. Una vera e propria depressione perché il veleno del ragno praticamente mangia le cellule. La zanzara invece provoca il classico ponfo. Ma è molto soggettivo, quello che avviene dipende molto dalla reattività della persona. Gli acari da letto non pungono l’uomo ma possono provocare una reazione allergica sulla cute”.