Giovedì 21 Novembre 2024
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Zanzara della malaria in Italia, trovata in Puglia dopo mezzo secolo: cosa significa la scoperta?

Lo rivela uno studio dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e della Basilicata. Lopalco: “Un altro segnale di preoccupazione sui cambiamenti climatici”

Roma, 27 aprile 2024 –  A distanza di mezzo secolo in Puglia è stata ritrovata la zanzara della malaria. Che cosa significa questa scoperta, portata alla ribalta da uno studio dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e della Basilicata e pubblicato su ‘PubMed’?  

“Informazione da tenere nella giusta considerazione. Si fa la sorveglianza della circolazione delle zanzare per questo motivo. Niente allarmismi, quindi”, è l’invito che arriva da Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all’università del Salento.

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"Attenzione ai cambiamenti climatici”

Per Lopalco questa scoperta è comunque “un altro segnale di preoccupazione sui cambiamenti che il clima e le modificazioni dell’ambiente stanno comportando. Certamente non parliamo di rischio immediato di riportare la malaria in Italia. Ma è un avvertimento che impone di prendere seri provvedimenti per migliorare ancora di più la sorveglianza delle zanzare e ridurne la circolazione”.

Cosa dice lo studio dell’Istituto Zooprofilattico

“La scoperta ha una forte rilevanza e impatto sanitario, evidenziando un aumento della ricettività delle aree meridionali del Paese”, scrivono gli autori. Nel settembre del 2022 un unico esemplare di Anopheles maculipennis fu raccolto nel comune di Lecce ed identificato molecolarmente come Anopheles sacharovi. Questa rilevazione ha portato ad attuare nel settembre 2023 un’indagine entomologica mirata. “

La presenza della malaria in Europa

"Ogni anno vengono segnalati casi di malaria importata nei paesi europei, il rischio di introduzione del plasmodium della malaria da parte di portatori di gametociti tra i viaggiatori provenienti da paesi endemici dovrebbe essere preso in maggiore considerazione - avvertono gli autori -. I nostri risultati consentono di ripensare e costruire nuovi modelli per la previsione e l’espansione della malaria. Inoltre, per prevenire il rischio di reintroduzione della malattia, va considerata la necessità di rafforzare la sorveglianza dell’anofelismo residuo in tutto il Mezzogiorno”.

Come è stata condotta l’indagine

Le indagini sono state condotte concentrandosi sugli allevamenti di animali, i maneggi e potenziali siti di riproduzione della zanzara. Una volta catturate sono state sottoposte al test qPcr.