Giovedì 19 Dicembre 2024
REDAZIONE MAGAZINE

In lavorazione la serie TV sul Wakanda, patria di Black Panther

Ci sta lavorando il regista e sceneggiatore Ryan Coogler, che intende espandere il mondo dei supereroi e delle supereroine di colore

Una scena dal film 'Black Panther' - Foto: Marvel Studios

Quello che comunemente chiamiamo Universo Cinematografico Marvel (UCM) da tempo comprende anche le serie TV e sappiamo che molte usciranno in streaming su Disney+: la novità del momento è che ne avremo una dedicata al Wakanda, vale a dire alla nazione ricca e tecnologicamente avanzata che ha dato i natali al supereroe Black Panther. A curarne lo sviluppo sarà il regista, sceneggiatore e produttore Ryan Coogler, autore di 'Creed - Nato per combattere' ma soprattutto del film 'Black Panther' e del suo sequel atteso per luglio del 2022.

La serie TV sul Wakanda

Walt Disney Company e Marvel Studios hanno deciso che non devono trapelare indiscrezioni sulla trama e quindi nessuno sa nulla, al di fuori di chi ci sta lavorando. È chiaro però che vale quanto detto a suo tempo da Kevin Feige, boss di Marvel Studios: "Nei fumetti, così come nel film, una parte enorme della narrazione riguarda il regno del Wakanda, un luogo che consente di essere ancora molto esplorato, portando in primo piano le differenti sottoculture che lo animano e i personaggi che le rappresentano". La frase era stata pronunciata parlando di 'Black Panther 2' e del fatto che l'inaspettata morte dell'attore protagonista, Chadwick Boseman, imponeva di ripensare il sequel e riscriverne intere parti. Vale però anche in vista della serie TV, con un elemento di interesse in più: la possibilità di ragionare sull'eredità africana dei neri d'America e magari anche sulla schiavitù, temi che effettivamente sono stati oggetto di alcune tavole a fumetti e che hanno forte presa sul pubblico statunitense (il più importante, insieme a quello cinese, in termini economici).

Film e serie TV, il rischio è la saturazione

L'annuncio di una serie dedicata al Wakanda riporta sotto i riflettori un rischio concreto: mentre la prima fase dell'UCM consentiva di godersi i film anche senza conoscere le serie TV, soprattutto perché i protagonisti erano diversi, ora abbiamo assistito a un salto di qualità. Al centro delle trame che andranno in streaming su Disney+ ci sono quegli stessi supereroi che abbiamo visto su grande schermo, da Scarlet Witch a Loki a Falcon e chi più ne ha più ne metta. Le interconnessioni con i lungometraggi diventano più forti, insomma, e questo solleva un potenziale problema: già prima, per guardare alcuni film era necessario avere visto la maggior parte dei precedenti, a volte anche 10-15. Nel prossimo futuro dovremo aggiungere anche la visione di alcune miniserie? Il fan sfegatato non aspetta altro, ma lo spettatore meno affezionato rischia di mollare il colpo, sopraffatto dall'idea di potere iniziare un film, o a una serie TV, solo dopo avere investito decine e decine di ore del proprio tempo libero per recuperare "gli episodi precedenti". Va da sé che sceneggiatori abili possono trovare il modo di rendere autonomi i loro titoli, o di vincolarli alla conoscenza di una porzione dell'UCM, magari anche piccola. Ma gli sceneggiatori abili sono merce rara e, l'abbiamo sperimentato con quanto accaduto dal primo 'Iron Man' (2008) fino ad 'Avengers: Endgame' (2019), a volte era consigliabile addirittura riguardare un vecchio film, talvolta più di uno, per potersi godere quello nuovo. Leggi anche: - Black Panther 2, dopo la morte di Chadwick Boseman: parla Kevin Feige - Caso GameStop e fondi speculativi: Netflix lavora a un film - Cloverfield, il sequel del film: nuovi mostri in arrivo