di Eva Desiderio
Brigitte Macron presenzia alle sfilate di pret-à-porter di Parigi: il primo giorno da Dior, l’ultimo da Louis Vuitton dentro la Cour Carrè du Louvre invasa da una ’serra’ di vetro con passerella bellissima di bauli della maison fatti tutti a mano nella manifacture di Asnière, accolta dal Ceo della maison francese, primo marchio del lusso al mondo, Pietro Beccari, il manager italiano tra i più bravi del settore.
La Première Dame ha ammirato il lavoro del direttore creativo Nicolas Ghesquière, riconfermato per altri cinque anni alla guida LV, che la lavorato su spalle possenti, maniche ampie, gonne corte, pantaloni a sorpresa con una sola gamba coperta e l’altra nuda, una carrellata di borse, tutte oggetti del desiderio. Scarpe ricoperte di piume anche di due colori bianco e nero, un’aria generale di donna sicura e giustamente anche un po’ vanesia, padrona di se stessa e del mondo.
Ha ricostruito l’ambiente di una rotativa di quotidiani come per dire ’viva la verità’, nell’immensa sala del Palais de Iena Miuccia Prada per la sua collezione Miu Miu per l’estate 2025 che è stata notevole per idee, creatività, styling e immediatezza. Il marchio sta andando alla grandissima e la Signora Prada gli dedica le sue più belle energie. Festeggiati nel 2023 i 30 anni, nei primi sei mesi del 2024 il brand ’gemello’ di Prada ha registrato vendite retail aumentate del 93%. Ogni ragazza potrà ispirarsi a questa passerella Miu Miu, o ripescando in casa una vecchia gonna a pieghe o a portafoglio coi bottoni, o una camicia da notte della nonna di cotone bianco, o comprando dove vuole un costume da bagno bello scollato da mettere sotto la giacca al posto della camicetta.
Ed ecco Miu Miu nel suo splendore, per la gioia della geniale e inimitabile stilista milanese e dell’ad del Gruppo Prada Andrea Guerra martedì a bordo passerella. I giornali cartacei che ruotano sulla passerella – sembra dire Miuccia – raccontano la verità ed è nobile incitare le clienti, specie i giovani, alla lettura. Indimenticabili gli zoccoli di legno, le doppie cinture gioiello dorate e argentate su gonne a pieghe da collegiale, i ricami di paillettes a fiori sull’abito da sera. Chiude il defilè William Defoe, a sorpresa dietro l’ultima modella, non nuovo agli show dell’amica Miuccia.
Da Schiaparelli Daniel Roseberry, bravissimo nell’haute couture con una clientela raffinata e splendidamente eccentrica, lavora col passione anche sul pret-à-porter guardando agli anni Ottanta della frenesia modaiola delle donne e alla loro voglia di ostentare tra scollature, gonne corte e giacchini coi bottoni d’oro, molto belli gli accessori che saranno anch’essi la chiave di volta dell’immagine del brand di proprietà personale di Diego Della Valle.
Da Chanel al Grand Palais trionfa una gabbia bianca gigantesca dove una cantante va in altalena rieditando la famosa campagna per il profumo ’Coco’ del 1999 con Vanessa Paradis. Un’immagine che deve aver ispirato per leggerezza e purezza la collezione realizzata dall’ufficio stile della maison di proprietà dei fratelli Alain e Gerard Wertheimer, la prima dopo l’uscita di Virginie Viard dalla direzione creativa a giugno scorso.
Dunque non è andato per niente male il debutto dei ’ragazzi’ dello stile di Chanel: tailleur di tweed d’estate con orlo e collo bordati di piumette, un fluttuare di organze, colletti millefoglie di chiffon sulle camicette, un ciuffo di piume rosa perfino sull’asta degli occhiali, secchiellini trapuntati, fiocchi anche intorno alla vita di una modella non proprio magrissima. Una strizzata d’occhio alle tanti clienti arabe.
Da Zimmermann per le sorelle australiane Nicky e Simone, l’estate è tutto un volant e un soffio di organza su colori della sabbia, del mare e dei fiori. Da Stella McCartney in prima fila c’è Natalie Portman con Natalia Vodianova che ammira una collezione ormai al 98% sostenibile per la grande coerenza delle scelte della figlia di Sir Paul McCartney che stavolta non si è visto e non ha letto lo slogan del defilè "è tempo di pensare al Pianeta", in particolare alla salvaguardia degli uccelli. Belli i trench e i jeans, le giacche over dalle grandi spalle.
Come sempre fantastico Issey Miyake col tocco di direzione creativa del poetico stilista allievo del Maestro, Satoshi Condo, 38 anni, che ha voluto un set candido. Foglie e fiori sugli occhiali per dire subito sì alla Natura, poi una ’canzone’ dolce e ammaliante di abiti bianchi, neri ma anche colorati ma sempre a tinte tenere, in carta perché il titolo della collezione di Miuake è ’The Beauty of Paper’, la simbiosi tra piante e acqua che arriva anche a coprire il volto e i capelli come fosse un bozzolo, la tecnica che ha dieci secoli della lavorazione a mano della carta in canapa Washi per soprabiti volanti, giacche ampie, pantaloni super over, abiti romantici a stampe di fiori. Per l’estate 2025, una poesia senza tempo.