Venerdì 22 Novembre 2024
RITA BARTOLOMEI
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Volpe nera in Valbrevenna (Genova). Ugo de Cresi: “Esemplare rarissimo, le ipotesi”

L’osservatore naturalistico ha catturato la presenza dell’animale con una fototrappola. “Ora è indispensabile raccogliere materiale genetico per capire meglio. Il nostro intento è di arrivare a una foto diurna”. Le differenze con (rarissimi) avvistamenti precedenti

Genova, 23 settembre 2024 - Una volpe nera in Valbrevenna (Genova), immortalata da una fototrappola. Rarissima. Ne è convinto, dati alla mano, l’osservatore naturalista Ugo de Cresi, autore della scoperta. Sempre lui l’anno scorso in Liguria aveva trovato un serpente a due teste.

La volpe nera avvistata da Ugo de Cresi in Valbrevenna (foto Ugo de Cresi)
La volpe nera avvistata da Ugo de Cresi in Valbrevenna (foto Ugo de Cresi)

Volpe nera (o melanotica): cosa dice la scienza

Intanto la conferma sul colore. “Non mi era mai capitato di osservare direttamente un esemplare così scuro - spiega al telefono a Quotidiano.net Ugo de Cresi -. Né con il trappolaggio né con foto dirette. Naturalmente per avere certezza di questo abbiamo eseguito comparazioni con altre immagini e video scattati dallo stesso strumento, una fototrappola con una buona qualità di ripresa e soprattutto che non falsa il rapporto cromatico. Nel mio archivio ho 42 documenti di questo tipo”. La conclusione: “Mai visto in 15 anni un animale così nero, mi era capitato solo un lupo dello stesso colore, frequentava una zona vicina a questa”. Il gruppo di de Cresi ha eseguito anche un’altra controprova. “Una valutazione con lo stesso strumento su altri animali, ad esempio cinghiali e lepri. Abbiamo verificato che non c’è un malfunzionamento, il colore è proprio quello”.

“Prima volpe nera che ho avvistato”

La spiegazione scientifica del colore: “Due geni di pigmentazione possono influire sui mammiferi, il melanico e il leucistico, quindi scuro o bianco. Mentre l’albinismo è una variazione genetica della pigmentazione, davvero molto rara. Molto più frequente l’animale leucistico, anche se molti confondono le due cose”.

Il precedente del 4 settembre

"C’è un precedente avvistamento di una volpe melanotica (nera, definita volpe argentata) sempre nella zona dell’entroterra della Liguria –chiarisce De Cresi -, è avvenuto il 4 settembre”. Animale confidente, è rimasto per due giorni vicino a una casa, racconta l’osservatore naturalistico. Unica differenza con l’avvistamento del 18 settembre: la coda bianca.  

Gli altri avvistamenti

“Tra il 2011 e il 2023 nel Veronese ci sono stati tre avvistamenti simili ma non uguali - racconta de Cresi -. Quelle volpi, infatti, avevano la punta della coda bianca. Sarà quindi interessante acquisire il materiale per capire davvero”. Ancora: “Il 4 settembre in Val Fontana è stata avvistata una volpe nera argentata che per caratteristiche corrisponde agli avvistamenti del Veronese. La coda è molto più voluminosa rispetto all’esemplare della Valbrevenna e la punta è bianca”.

Lo studio e i rischi

Da questo momento per capire davvero questa storia sarà indispensabile “raccogliere materiale genetico, unico elemento che ci può dare sicurezza sulla storia della volpe nera. “Ma naturalmente esiste un rischio bracconaggio - è la riflessione del naturalista -. Intanto abbiamo aumentato la sorveglianza attiva e passiva. L’obiettivo è riuscire ad avere una foto diurna”.

L’ipotesi ibridazione (che divide gli scienziati)

Per spiegare questa presenza, ragiona in via teorica il naturalista, “si potrebbe anche ipotizzare un’ibridazione. Ma è bene aggiungere subito che la cosa non poggia su studi solidi e la comunità scientifica è divisa”.