Il nuovo film di Giorgio Diritti, che racconta la storia del pittore e scultore Antonio Ligabue (1899-1965), ha consentito a Elio Germano di vincere il premio come migliore attore al Festival di Berlino 2020. 'Volevo nascondermi' sarebbe dovuto uscire il 27 febbraio, quando ancora la kermesse cinematografica tedesca era in corso (è durata dal 20 febbraio al 1° marzo): la chiusura di molte sale cinematografiche (qui il testo del decreto) a causa del Coronavirus ha però portato a uno slittamento fino a mercoledì 4 marzo.
Volevo nascondermi, tutto sul film
La trama mette in scena le tappe fondamentali della vita di Antonio Ligabue, bambino e poi uomo cresciuto poverissimo, rifiutato dalla società perché deforme e psicologicamente fragile, rinchiuso in manicomio, ma anche uno degli artisti più importanti della sua epoca. Regista e sceneggiatore di 'Volevo nascondermi' è il bolognese Giorgio Diritti, classe 1959 e apprezzato autore di titoli come 'Il vento fa il suo giro', 'L'uomo che verrà' e 'Un giorno devi andare'. Per portare su grande schermo Ligabue si è affidato a uno dei migliori attori italiani, Elio Germano, modificandone il volto e il corpo con il trucco prostetico. Del resto, il film è la storia di una persona guardata con sospetto e anche paura perché percepita come repellente: non avrebbe avuto senso andare sul set senza agire sul volto di Elio Germano, che invece è considerato un uomo attraente. Uno spunto di interpretazione del film è stato fornito dallo stesso Diritti: "La storia di Ligabue offre un'importante riflessione sul valore della 'diversità'. Ogni persona ha una specificità preziosa che, al di là delle apparenze, può essere un dono per l'intera collettività. Ricordo che anni fa un ragazzo disabile mi disse: se sono diverso da te vuole anche dire che posso darti qualcosa che tu non conosci".
Il trailer
Volevo nascondermi, le recensioni
La critica italiana e internazionale presente al Festival di Berlino 2020 ha accolto bene 'Volevo nascondermi', lodando soprattutto l'eccezionale lavoro di mimesi di Elio Germano, autentico cuore pulsante del film. Alcuni dubbi sono stati sollevati sulla capacità di Giorgio Diritti di raccontare l'arte carnosa, disperata e quasi violenta di Ligabue: in assenza di questo aspetto, capita che il film sembri indeciso sulla strada da percorrere. Leggi anche: - Bong Joon-ho indica i 20 registi fondamentali per il futuro del cinema - Spenser Confidential, la commedia/action con Mark Wahlberg - Liev Schreiber nel film sulle tenniste Venus e Serena Williams