Se l'intelligenza artificiale oggi è capace di fare tutto e di più - tant'è che anche gli attori hollywoodiani sono così attenti del suo utilizzo nelle loro performace da preoccuparsi di normare la questione della propria "digitalizzazione" nei loro contratti - può un algoritmo che studia tutti i dati della storia dell'Academy individuare i vincitori dell'Oscar 2023 - ora alla novantacinquesima edizione - prima della cerimonia?
La notte degli Oscar 2023: la diretta
Notte degli Oscar 2023: a che ora (italiana) sapremo i vincitori
Al lavoro già da qualche anno - 6 per la precisione - c'è Unanimous AI con la piattaforma Swarm: l'anno scorso Swarm beccò 13 vincitori su 16 categorie sbagliando però il vincitore più importante, il miglior film: per Swarm era (anche giustamente, paradossalmente proprio da un punto di vista artistico) "Il potere del cane", invece vinse "Coda", remake copia e incolla del francese "La famiglia Bélier".
Quest'anno Swarm punta tutto su "Everything Everywhere All At Once": lo dà come miglior film (al 52%), e poi come vincitore per la migliore regia (i Daniels), addirittura per la migliore attrice protagonista (Michelle Yoeh batterebbe quindi la superfavorita Cate Blanchett), per il migliore attore non protagonista (Ke Huy Quan) e per la migliore attrice non protagonista (Jamie Lee Curtis); migliore attore protagonista per Swarm (che nel 2016 predisse il Leonardo DiCaprio di "The Revenant") è Austin Butler, l'"Elvis" di Baz Luhrmann.
Migliore sceneggiatura originale ancora "Everything", migliore sceneggiatura non originale "Women Talking"; miglior film straniero il tedesco "Niente di nuovo sul fronte occidentale" (che dovrebbe vincere anche per la migliore fotografia); miglior film d'animazione il "Pinocchio" di Del Toro; migliore canzone "Naatu Naatu" di "RRR". Ad "Avatar 2" andrebbe l'Oscar per i migliori effetti visivi. L'Oscar per i costumi a "Black Panther: Wakanda Forever", quello per il documentario a "Navalny". A "Babylon" l'Oscar per la migliore scenografia.
Sulle previsioni basate sugli algoritmi hanno lavorato in questi giorni molte riviste di settore e giornali internazionali, da "The Hollywood Reporter" al "Guardian", stilando grafici su grafici. Anche secondo il modello matematico utilizzato da "The Hollywood Reporter" a vincere come miglior film sarà "Everything Everywhere All At Once", come registi i Daniels, come attore protagonista Butler, come attore non protagonista Ke Huy Quan; uguali responsi per le migliori sceneggiature, il film straniero, il documentario, il film d'animazione, la fotografia, la canzone originale, i costumi; rispetto all'AI di Swarm cambiano invece i nomi della migliore attrice protagonista (Blanchett) e della migliore non protagonista (Angela Bassett di "Black Panther: Wakanda").
Qui si aggiungono le previsioni per l'Oscar al montaggio di "Everything" e quelle al trucco (italiano! firmato Signoretti) di "Elvis". Infine ci sarebbe un Oscar anche per "Top Gun: Maverick": miglior sonoro.
Il "Guardian" di domenica mattina ha poi analizzato i numeri raccolti dall'International Movie Database, TV Tropes, Wikipedia, Wikidata per scoprire "in anticipo" quali film "potrebbero essere sul punto di entrare nella storia degli Oscar", arrivando ai seguenti risultati: i giurati dell'Academy tendono a preferire i film drammatici, sono solo 8 i film "non drammatici" ad aver vinto nella storia dell'Academy e il favorito di quest'anno "Everything Everywhere All at Once" pur frullando al suo interno molti generi (fantascienza, musical, azione) contiene anche una buona dose di "dramma"; risulta in aumento rispetto agli anni scorsi la tendenza a candidare sequel ("Avatar", "Top Gun") e remake ("Niente di nuovo sul fronte occidentale"); spesso il miglior film vince anche nelle altre categorie (in particolare regista, attore, attrice).
Storicamente a dominare gli Oscar sono i tre grandi studi hollywoodiani (Warner, Mgm e Paramount) ma negli ultimi anni si stanno imponendo anche le piattaforme di streaming, su tutte Netflix, quest'anno in gara con il favorito come miglior film straniero "Niente di nuovo sul fronte occidentale". Ma per tutte queste notizie non occorreva scomodare l'algoritmo: bastava e avanzava ogni umano, per quanto basico, fan della notte delle stelle.