In tempi di isolamento e smart working le videoconferenze di lavoro con Zoom e sistemi analoghi sono diventate una inevitabile consuetudine quotidiana. Forse inaspettatamente, però, per molti si sono rivelate più faticose e stancanti delle riunioni faccia a faccia in ufficio. Cinque cause di questo fenomeno sono state illustrate in un articolo pubblicato su The Conversation a firma di due assistant professor della Bond University, Libby Sander che si occupa di comportamento organizzativo e Oliver Bauman della Scuola di psicologia. In primis, durante una videoconferenza si perde gran parte della comunicazione non verbale, tutti quei segnali – come il tono della voce, le espressioni facciali, la gestualità – che dal vivo percepiamo automaticamente e che semplificano la comprensione di quanto viene detto. Recepirli attraverso lo schermo richiede più attenzione e consuma energia mentale. Vedere costantemente il nostro volto è un altro fattore di stress perché ci rende particolarmente consapevoli delle nostre espressioni facciali, in specie di quelle negative, che ci possono apparire enfatizzate aumentando la fatica emotiva della riunione. Mentre dal vivo i silenzi e le pause sono parte naturale del ritmo della conversazione, durante una videochat possono suscitare più facilmente l'impressione che la persona che sta parlando sia distratta o infastidita. Non aiutano i piccoli disguidi tecnici che interrompono il flusso del meeting: lag, schermate congelate, connessione ballerina, rumori di fondo, volume che va e che viene. Il video meeting ci priva inoltre di quei momenti, più o meno informali, che permettono di confrontarsi con i colleghi, di discutere in anticipo argomenti e punti di vista e di riordinare le idee prima della riunione, anche solo condividendo una pausa caffè. Su Zoom manca poi la percezione fisica dell'ambiente: l'atto stesso di accedere alla sala riunioni dell'ufficio influisce sul nostro atteggiamento e favorisce la concentrazione. C'è poi la preoccupazione costante che qualche situazione domestica imprevista possa distrarci e magari farci fare brutta figura con i colleghi in chat: e se improvvisamente i figli facessero irruzione alle nostre spalle? I ricercatori evidenziano al tempo stesso anche alcuni aspetti positivi delle videoconferenze di lavoro, che ad esempio possono alleviare l'ansia di chi patisce il parlare davanti ad altre persone. In generale, per rendere le riunioni in remoto meno faticose consigliano di ridurne il numero e farle solo quando davvero necessario, sfruttando invece in alternativa le piattaforme di collaborazione aziendale e condivisione di documenti, come Slack e simili. Leggi anche: - Smart working, i consigli per lavorare al meglio da casa - Zoom, ecco gli sfondi virtuali più popolari - Room Rater, il profilo Twitter che giudica le case dei vip in videochat
MagazinePerché le videoconferenze di lavoro sono così faticose?