Venerdì 22 Novembre 2024

Il monaco buddista all'attacco delle recensioni negative dei turisti

Quando legge commenti critici sul suo tempio, dove si fermano a dormire i turisti, un monaco giapponese risponde colpo su colpo

I monaci del Monte Koya, in Giappone - Foto: PhilAugustavo/iStock

I monaci del Monte Koya, in Giappone - Foto: PhilAugustavo/iStock

Anche i monaci buddisti perdono la pazienza. Soprattutto leggendo le recensioni su Booking.com o TripAdvisor, come capita a un monaco del Monte Koya, in Giappone: ogni volta che vede un'opinione negativa sul suo tempio, il Sekishoin, parte all'attacco sfoderando un campionario di risposte così poco spirituali che l'hanno fatto finire sui social e sui giornali di mezzo mondo. I TEMPLI DEL KOYA-SAN Sull'altipiano del Monte Koya (Koya-san), uno dei luoghi più sacri e affascinanti del Giappone, si concentrano oltre cento templi del buddismo della scuola Shingon. Non esistono alberghi: sono i templi stessi che provvedono a ospitare pellegrini e turisti nelle loro foresterie (le shukubo). Alcuni offrono sistemazioni più spartane, altri più confortevoli e curate; tutti permettono di gustare la particolarissima cucina vegetariana del Koya-san, dormire avvolti in un silenzio irreale, partecipare alla funzione religiosa che si svolge all'alba. Ma restano pur sempre, prima di tutto, luoghi di culto: un dettaglio che a quanto pare sfugge a molti visitatori, che si aspettano di trovare i servizi di un hotel o che i monaci si comportino come camerieri: ovviamente non è così, e vanno online a lamentarsi. IL MONACO ALL'ATTACCO Qui entra in scena il monaco, che in una delle sue risposte si presenta con il nome di Daniel Kimura, di origine statunitense ma cittadino giapponese, in servizio al tempio da più di dieci anni. Ecco un estratto che riassume il tenore dei suoi messaggi: " Questo non è un ostello, non è un hotel, non è una locanda. Informati un po' su come funzionano le cose in una shukubo e fatti delle aspettative realistiche, prima di deliziarci della tua compagnia". A un ospite che dice di non essersi sentito il benvenuto: "Te lo sei immaginato". Il Wi-Fi non funzionava bene? " Dovresti essere grato anche solo che ci sia". A uno che segnala la stranezza di sentire l'annuncio della colazione all'altoparlante: "Cosa c'è di strano? Non siamo nel Medioevo, è il 2017". A un altro che fa notare che l'acqua del bagno era troppo calda: "Il rubinetto dell'acqua fredda è lì apposta. Sai, quello di fianco alla vasca?". A un altro ancora che sottolinea che lo "staff" era poco amichevole: " Dove sta scritto che dobbiamo essere amichevoli? Sei adulto, comportati da adulto. Ti abbiamo dato l'ospitalità e il servizio che ti spettavano". Un ultimo pensiero per chiudere: "È veramente stressante avere a che fare con questo afflusso di turisti occidentali che non parlano una parola di giapponese e pretendono che ogni cosa gli sia servita su un piatto d'argento. Non tutti, ma la maggioranza". Leggi anche: - Viaggiare zaino in spalla ti rende una persona migliore - Drone Awards, le foto più belle scattate dal cielo - I 50 viaggi più belli da fare almeno una volta nella vita