Venerdì 22 Novembre 2024

Il grattacielo in legno da record, con il bosco verticale

A Tokyo si costruisce un palazzo da 350 metri tutto in legno, un’impresa da record. Nel progetto c’è anche un po’ di Italia

Il progetto del palazzo in legno a Tokyo - foto Sumitomo Forestry

Il progetto del palazzo in legno a Tokyo - foto Sumitomo Forestry

Sarà uno dei grattacieli più alti del mondo, e soprattutto sarà l'edificio in legno più alto mai costruito dall'uomo. La scommessa è quella della corporation Sumitomo: per celebrare il compleanno numero 350 dalla sua fondazione, che cadrà nel 2041, ha deciso di erigere un palazzo di 70 piani e 350 metri, (quasi) tutto in legno. COME SARÀ IL GRATTACIELO IN LEGNO I costruttori e i rappresentanti della città hanno deciso di prenderla con calma: la torre, che ha per nome W 350 Project, è in via di progettazione da parte della Sumitomo Forestry con lo studio Nikken Sekkei e verrà inaugurata proprio nel 2041. Avrà superficie di 455 mila metri quadrati e ospiterà appartamenti, uffici e negozi. L'idea è nel solco della politica nazionale che incentiva l'utilizzo del legno nelle costruzioni: in Giappone esiste una legge che impone di integrare il legno nelle costruzioni pubbliche più alte di tre piani. Qui solo il 10% dell’edificio sarà in acciaio, il resto in legno prefabbricato, per un totale di 185 mila metri cubi di materiale naturale. BOSCO VERTICALE ALL'ITALIANA C'è un po' di Italia nel progetto del grattacielo in legno. La struttura riprende anche il principio del Bosco Verticale ideato da Stefano Boeri per alcuni palazzi milanesi (e poi esportata anche in Cina): W 350 Project avrà giardini e vegetazione sui balconi di ogni piano. Il torrione giapponese è destinato a ridicolizzare l'attuale record del palazzo in legno più alto, che appartiene al Brock Commons building, a Vancouver, con 53 metri su 18 piani. Tutto ciò ha un costo: per i 70 piani saranno necessari investimenti per 4,5 miliardi di euro, circa il doppio rispetto al costo di un analogo palazzo in stile tradizionale. Ma la Sumitomo punta anche a ridurre l'esborso grazie ai progressi nella tecnologia costruttiva che si prevedono da qui ai prossimi 20 anni.