Si dice Sanremo e si pensa a tante cose belle, dal festival della canzone italiana al Casinò. Anzi quest' ultimo nella immaginazione degli italiani rappresenta un vero e proprio mito. Una delle più antiche case da gioco italiane, anzi una delle poche. Inaugurato nel 1905 e costruito su un'altura che domina Corso Matteotti, il Casinò è uno degli elementi distintivi dell'identità urbana di Sanremo, con la sua bella architettura Liberty. Per quanti ancora non lo sanno, vogliamo sottolineare che il casinò è sì sala da gioco, ma non solo: è un luogo di incontro magico, fulcro di numerose iniziative culturali e ricreative.
Il Teatro dell'Opera
Piccolo gioiello architettonico incastonato all’interno del Casinò di Sanremo, il Teatro dell’Opera è una delle strutture più eleganti e blasonate dell’intera Liguria. Per la sua inaugurazione, il 29 gennaio 1905 (ovvero pochi giorni dopo l’apertura della casa da gioco), viene scelta l’opera lirica Lakmè di Leo Delibis che, ambientata in India nel periodo della dominazione inglese, racconta la storia d’amore fra una ragazza indù e un giovane ufficiale britannico.
Da quel debutto, sotto applausi scroscianti, il Teatro diventa ben presto un palcoscenico ambito su cui si esibiscono i più importanti personaggi del mondo dello spettacolo, ben lieti di frequentare una Sanremo sempre più alla moda e ormai affermatasi a livello internazionale come stazione turistica di prima classe. È davvero una Belle Époque: in quei primi anni del ‘900 il Casinò spicca come meta mondana e il suo Teatro si afferma come uno sfavillante centro di intrattenimento capace di proporre ogni giorno una rappresentazione diversa. Concerti, opere, dibattiti: gli spettacoli si susseguono e gli spettatori accorrono.
Nel 1907 il Teatro ospita Eleonora Duse, incantevole interprete prima de La Gioconda e poi de La Locandiera. Nel 1909 arriva Fregoli, il principe del trasformismo, che garantisce per molte serate il tutto esaurito a Teatro. E così via, anno dopo anno, stagione dopo stagione, in un crescendo di affluenza di pubblico. Nel 1930 Luigi Pirandello diventa direttore artistico di quello che sta ormai imponendosi come il primo teatro stabile italiano frequentato costantemente da Pietro Mascagni e della celebre attrice Marta Abba. Sempre negli anni Trenta prendono vita i primi Lunedì Letterari curati dal poeta Luigi Pastonchi e destinati a diventare nel breve un vero e proprio salotto culturale capace di coinvolgere i più famosi scrittori e artisti del momento: da Renato Simoni a Carlo Delcroix, da Margherita Sarfatti a Alfredo Casella, da Ugo Ometti a Edoardo De Filippo. L’arrivo della Seconda Guerra Mondiale segna l’inizio di una lunga parentesi di sospensione per i Lunedì Letterari che riprendono solo nel 1958 per poi trasformarsi (siamo ormai nel 1982) nei Martedì Letterari sotto la cura del poeta Ito Ruscigni. In auge ancora oggi, la rassegna ha presentato nel corso degli anni le opere dei grandi nomi del panorama letterario coinvolgendo più di mille scrittori, pensatori e opinionisti del calibro di Folco Quilici, Enzo Biagi, Rita Levi Montalcini. Innumerevoli altre iniziative hanno nel corso del tempo contribuito a rendere il Teatro dell’Opera un punto di riferimento del panorama culturale del nostro Paese.
Musica Maestro Facciamo un passo indietro. Nel 1932 il Teatro del Casinò ospita la prima edizione del “Festival della Canzone Partenopea”, spettacolo che riscuote un grande successo di pubblico e di critica e che anticipa di circa venti anni un altro Festival destinato a diventare negli anni un appuntamento di fama internazionale. La data è memorabile: il 29 gennaio 1951 il Casinò tiene battesimo la prima edizione del Festival della Canzone Italiana presentato da Nunzio Filogamo. Lo vince Nilla Pizzi stregando il pubblico in sala e milioni di ascoltatori (ancora solo radiofonici) con la sua “Grazie dei Fiori”. Pochi anni dopo, nel ’56, Domenico Modugno dai microfoni del Teatro, fa volare il mondo intero ‘Nel Blu dipinto di Blu’. A partire dal 1976 il Festival trasloca di poche centinaia di metri dal Teatro dell’Opera al Teatro Ariston. Ma questa è un’altra storia.
Innumerevoli, negli anni, i concerti e gli appuntamenti musicali organizzati al Teatro. Tantissimi i cantanti e le star internazionali che hanno calcato quel palco, dalla mitica Ella Fitzgerald all'altrettanto mitica Joséphine Baker, dai Platters a Louis Armstrong, da Nat King Cole a Lara Saint Paul. Ancora, Dario Fo e Franca Rame, Gino Bramieri, Lina Volonghi, Walter Chiari… tutti i più grandi nomi del mondo dello spettacolo e del cabaret sono passati di qui. Ancora oggi il Teatro dell'Arte ospita costantemente eventi culturali, musicali e teatrali (basti citare Il Rosso e il Nero, la rassegna teatrale che, in inverno, anima il palinsesto culturale sanremese) ed è la sede dell'Orchestra Sinfonica di Sanremo che ogni settimana presenta all’affezionato e numeroso pubblico i suoi concerti.
La struttura, fra galleria palchi e platea, conta complessivamente 400 posti, spesso tutti esauriti.Il sipario mantiene tuttora i colori cari al Casinò: l'oro e il rosso nel rispetto della migliore tradizione teatrale. In alto, quasi a dominare la sala, troneggia lo stemma del Leone rampante simbolo della città. E non poteva essere altrimenti, a coronare le scenografie di tutte le rappresentazioni non mancano mai delle ricche fioriere con fiori freschi e colorati, elemento distintivo della cittadina e dell’intera Riviera.
Parola di re... Gli aneddoti
Negli anni '50 Re Faruk, monarca di Egitto e Sudan, attraccava spesso e volentieri nelle acque del porto di Sanremo col suo yacht di 80 metri. Era cosa risaputa: amava il gioco e, in quegli anni 'ruggenti', era di casa al Casinò. Durante una partita a carte, dopo una serie di rilanci, l'avversario gli mostrò un poker di donne. Il Re non si diede per vinto e dichiarò di avere in mano quattro assi, ma non li esibì. Mescolò velocemente le carte ed esclamò: “Parola di Re”. E intascò la vincita. Nessuno contestò nemmeno quella volta in cui il monarca, seduto al tavolo verde, fece poker con solo tre re: “Il quarto sono io” disse senza batter ciglio.
E c'è chi al Casinò c'è addirtittura nato! È la storia di Gaetano Lombardi che nel febbraio del 1943 vide la luce proprio in un alloggio sul lato posteriore della Casa da Gioco. L'appartamento era stato dato in uso parecchi anni prima a suo nonno nominato 'sequestratore' dal Comune di Sanremo nel periodo in cui il Casinò era stato momentaneamente chiuso per talune inadempienze di gestione. Con la riapertura la moglie del 'sequestratore', ormai rimasta vedova, restò nell'alloggio in qualità di custode. Fu da lei che si era rifugiata in tempo di guerra la mamma di Gaetano ormai prossima al parto e fu all'interno di quelle quattro mura che il bambino nacque durante un improvviso bombardamento aereo.
Un pizzico di scaramanzia. Il piede fortunato della statua 'Cica' Ancora oggi i giocatori del Casinò, per ingraziarsi la buona sorte, compiono un gesto scaramantico: accarezzare il piede della “Cica”, la statua di marmo che si trova all’ingresso. Rappresenta una fanciulla nuda, giovane e bella, seduta su uno scoglio, con le braccia slanciate in avanti in un gesto di scherno e di scongiuro... “Cica-Cica!” pare che dica alle sue amiche che ancora nuotano in acqua. Da qui il nome di questa scultura in marmo realizzata da Odoardo Tabacchi e vinta (evento dunque già per se stesso fortunato) dall'amministrazione comunale di Sanremo come terzo premio di una lotteria bandita per contribuire alle spese dell'Esposizione di scultura di Torino nel lontano 1884. Giudicata 'indecente' per essere esposta nella sede comunale, nel 1905 la statua trovò la sua nuova collocazione in una delle sale del Casinò appena inaugurato. E per quel suo gesto di scongiuro contro la malasorte fu subito adottata come portafortuna dai giocatori.
31/05/2016