Roma, 12 maggio 2024 - La Vespa velutina è arrivata a Salisburgo. Il lungo viaggio del calabrone asiatico - nemico giurato delle api mellifere e degli apicoltori - è approdato nei paesi dell’est. Laura Bortolotti di CREA-AA Bologna conosce a memoria quelle mappe. Anzi le ‘disegna’ proprio, nel sito che dal nome è già un programma, Stop velutina. Bortolotti è la coordinatrice.
La definisce “una piattaforma per raccogliere le segnalazioni. Che alla fine confluiscono nelle mappe”.
L’azione di Stop velutina
Sono il ministero dell’Ambiente e l’Ispra, ricorda Laura Bortolotti, a occuparsi delle specie aliene invasive come la Vespa velutina. “Per ogni specie le Regioni hanno l’obbligo di notifica. E si organizzano le reti di neutralizzatori di nidi”. La politica, riflette l’esperta, sta cercando di recuperare il tempo perduto. “Toscana ed Emilia Romagna adesso si stanno attivando più velocemente”. Tra gli ultimi nidi segnalati c’è anche quello di Budrio (Bologna).
Il lungo viaggio della Vespa velutina
E come sta procedendo il lungo viaggio – anzi l’invasione – della Vespa velutina? “E’ arrivata dalla Francia, si sta muovendo da ovest verso est, si sta spostando in tutta Europa – spiega Bortolotti -. La prima segnalazione nel continente risale al 2004. Ma questa specie aliena invasiva è approdata anche negli Stati Uniti, dove c’è stata però un’unica segnalazione da Savannah, nello stato della Georgia. Ma non è molto chiaro da dove provenisse l’esemplare”.
Cosa si fa per combattere l’invasione?
Ma come si combatte l’invasione? "L’unica tecnica finora autorizzata – fa sapere la coordinatrice di ‘Stop velutina’ – è l’eliminazione dei nidi. Ma non è una cosa semplice. Abbiamo un solo esempio davvero efficace di eradicazione: è stato nelle Baleari, azione possibile perché si tratta di un’isola. Così alla fine possiamo parlare solo di un contenimento. C’è anche il metodo Z di Fabrizio Zagni, apicoltore ligure. Ma oggi è ancora una tecnica sperimentale”.