Domenica 3 Novembre 2024
RITA BARTOLOMEI
RITA BARTOLOMEI
Magazine

Vespa velutina e acari alieni nemici delle api (ma anche il caldo anomalo)

Emanuela Ferretti (Gruppo Api sparse): le conseguenze del clima di questi giorni negli alveari: “Come se fosse primavera. E così aumenta il rischio dei parassiti”

Roma, 3 novembre 2024 – Dagli acari alla Vespa Velutina, dalle specie aliene al cambiamento climatico. Conosce bene i nemici delle ‘sue’ api Emanuela Ferretti (Gruppo Api sparse), siamo in Lazio, nella Sabina.

Una femmina di Varroa (foto Emanuela Ferretti)
Una femmina di Varroa (foto Emanuela Ferretti)

L’Aethina tumida del Nord Africa

Parte dall’Aethina tumida, "un coleottero che arriva dal Nord Africa. Ha colpito principalmente gli alveari della Sicilia e della Calabria. Ha trovato un clima ideale per la sua riproduzione, per il suo ciclo vitale”. Può causare il danneggiamento dei favi e la perdita di miele e polline.

Vespa velutina, il killer delle api

Ma il vero spauracchio degli apicoltori in Italia oggi è la Vespa velutina (o calabrone dalle zampe gialle), specie aliena invasiva “arrivata dalla Cina –ricostruisce Ferretti -. All’interno di un vaso di un collezionista provenzale c’era una regina feconda che si è diffusa molto rapidamente dalla Francia alla Liguria e poi in diverse regioni italiane. Molto pericolosa anche perché è molto grande”. Peggio della Varroa destructor, riflette l’apicoltrice, “perché porta al collasso delle famiglie. Pericolosa per le api ma anche per noi apicoltori. Fa paura. Il problema di queste specie aliene è che, non avendo competitori naturali, riescono a riprodursi velocemente”.

Varroa destructor, i rimedi

Per le nostre api mellifere la Varroa destructor è stata devastante “anche perché sono più piccole della specie asiatica – ricorda Ferretti -.  Adesso, dopo tanti anni, la situazione è migliorata. All’inizio gli apicoltori, soprattutto i più anziani, per combattere il parassita hanno usato di tutto, e questo lo ha reso più resistente. Oggi va meglio anche perché vengono usati i farmaci registrati, molto è stato fatto anche dal ministero come formazione. Quindi c’è senz’altro più consapevolezza. Diciamo che il problema c’è ma è sotto controllo”.

Il cambiamento climatico

Ma in questi giorni è in agguato un altro pericolo per le api mellifere. “Il caldo anomalo fa sì che le famiglie non si riducano e non si ‘invernino’ –ragiona Ferretti -. Hanno bisogno di nutrimento ma le fioriture non ci sono. L’invernamento è uno stato di riposo ma adesso è come se fosse primavera. Un problema anche per i trattamenti contro la Varroa che andrebbero fatti con il blocco delle covate, quando la regina smette di deporre. Ma oggi non smette mai e quindi il parassita si riproduce”.