Lunedì 2 Settembre 2024
GIOVANNI BOGANI
Magazine

Venezia 81, la visione di Bellocchio: “La via è la tolleranza”

Il premio Bresson al regista, che al Lido presenta fuori concorso il cortometraggio ‘Se posso permettermi - II’

Marco Bellocchio riceve il Premio Bresson sotto gli occhi di Giuseppe Tornatore

Marco Bellocchio riceve il Premio Bresson sotto gli occhi di Giuseppe Tornatore

Venezia, 2 settembre 2024 – È un Marco Bellocchio rilassato, quello che riceve dalle mani di monsignor Davide Milani il Premio Bresson, l’unico che la Santa sede conferisce a un regista. Bellocchio lo accoglie come "un premio bello e importante: Bresson è stato per me un maestro, per il suo rigore e per la sua visionarietà quasi ascetica. Non sono cattolico – aggiunge – ma la dimensione spirituale e la tensione verso l’invisibile sono elementi propri dell’arte cinematografica. La situazione mondiale annuncia una catastrofe, dobbiamo impegnarci a ricordare tutto ciò che abbiamo imparato da piccoli: volere bene al prossimo ed essere tolleranti, cercare di capirsi e trovare un terreno comune per far fronte alle brutture del mondo".

Bellocchio ha anche presentato fuori concorso alla Mostra del cinema di Venezia il cortometraggio Se posso permettermi – capitolo II, interpretato dai suoi attori prediletti, da Fausto Russo Alesi a Barbara Ronchi, da Fabrizio Gifuni a Filippo Timi, con la new entry Edoardo Leo. È una commedia, cosa più unica che rara per Bellocchio. Siamo in una bella dimora di campagna, dove il signor Fausto (Russo Alesi), pieno di debiti, decide di mettere in vendita la casa in cui vive, ma trova l’opposizione della signorina Barbara (Ronchi), fedele domestica di famiglia. "Il personaggio di Fausto – dice il regista – è un perdente ma con valori intellettuali, di ricerca, di studio: pensa ‘lo Stato dovrebbe darmi uno stipendio’ perché tiene in vita la memoria di grandi italiani, da Pascoli a Dante. Mi ricordava mio fratello Pier Giorgio, la sua integrità, il suo non scendere a compromessi".