Il Venerdì Santo è il giorno della settimana santa in cui si commemora la Passione e la morte di Cristo seguita dalla via Crucis. È il secondo giorno del Triduo Pasquale. Nel 2023 cade il 7 aprile. Al Venerdì Santo, così come nel giorno seguente del Sabato Santo, non si celebra l'Eucaristia. Per i Cattolici il Venerdì Santo è un giorno di penitenza, digiuno e astinenza.
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Mattina del Venerdì Santo
Nella mattinata del Venerdì Santo si prosegue l'adorazione eucaristica all'altare della reposizione: questo è il luogo dove viene riposta e conservata l'Eucaristia dal termine della Messa ‘In Coena Domini’ del Giovedì Santo fino, appunto, alla Celebrazione della Passione del Signore del Venerdì Santo. In molte chiese e parrocchie si celebrano comunitariamente l'Ufficio delle Letture e le Lodi Mattutine. Di solito gli altari della reposizione sono addobbati in maniera solenne, con fiori e altri simboli, per omaggiare l'Eucaristia e invitare i fedeli all'adorazione.
Pomeriggio del Venerdì Santo
Nel pomeriggio del Venerdì Santo il rito romano prevede che si svolga l'Azione liturgica della Passione del Signore. Quest’ultima, detta anche ‘In Passione Domini’, risale al VII secolo ed è presente anche nel rito bizantino, come una delle tre tipologie di Divina Liturgia. La celebrazione si articola in tre parti: 1) La Liturgia della parola, a sua volta composta da: - Prima lettura tratta dal libro del profeta Isaia; - salmo responsoriale; - seconda lettura tratta dalla Lettera agli Ebrei; - la Passione secondo Giovanni, preceduta dal canto di acclamazione e seguita di solito dall’omelia; - la Preghiera Universale, formata da dieci intenzioni in preghiera, introdotte da un diacono o un altro ministro e concluse ciascuna con l'orazione del sacerdote. 2) L'Adorazione della Santa Croce;
3) La Comunione con le specie eucaristiche consacrate il Giovedì Santo perché in questo giorno – unico dell'anno liturgico – non viene officiata la messa. Nel rito ambrosiano si celebra la Passione del Signore del Venerdì Santo in un'unica liturgia pomeridiana o serale. I momenti liturgici previsti sono due, ovvero la celebrazione della Passione del Signore e l’adorazione della Croce.
La Via Crucis alla sera del Venerdì Santo
Alla sera del Venerdì Santo è tradizione celebrare la Via Crucis, che consiste in un esercizio di pietà dei fedeli che passano in processione davanti a una serie di 14 croci, soffermandosi davanti a ognuna di queste per meditare su alcuni episodi (“stazioni”) della Passione di Gesù, tratti dal Vangelo e dalla tradizione popolare. Le 14 stazioni ripercorrono idealmente la via che ha condotto Gesù dal pretorio di Pilato al sepolcro, passando per la crocifissione sul Golgota, e sono: - Gesù viene condannato a morte; - Gesù è caricato della Croce; - Gesù cade la prima volta; - Gesù incontra la Madre; - Gesù è aiutato da Simone di Cirene (“il Cireneo”); - Veronica asciuga il volto di Gesù; - Gesù cade la seconda volta; - Gesù ammonisce e consola le pie donne di Gerusalemme; - Gesù cade la terza volta; - Gesù è spogliato delle vesti; - Gesù è crocifisso; - Gesù muore in Croce; - Gesù è deposto dalla Croce; - Gesù è sepolto nel sepolcro. Per le meditazioni, in Italia per lungo tempo è stato usato il testo composto da Alfonso Maria de’ Liguori, santo teologo e dottore della Chiesa. Dall’epoca del Concilio Vaticano II, invece, si sono adottate prevalentemente le scritture bibliche e, per la preghiera, alcune litanie.
Perché le campane non suonano il Venerdì Santo?
Il Venerdì Santo, in segno di lutto, le campane non suonano. Nel rito romano, le campane suonano per l'ultima volta la sera del Giovedì Santo, durante il canto del Gloria della Messa nella Cena del Signore e poi tornano a suonare durante la Veglia Pasquale, sempre al canto del Gloria, per annunciare la Risurrezione del Signore. Nel rito ambrosiano le campane suonano fino all’annuncio della morte di Gesù, cioè fino alle ore 15 del Venerdì Santo, dopodiché restano ferme fino alla Veglia Pasquale.