Domenica 22 Dicembre 2024
RITA BARTOLOMEI
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Vespe, ragni, serpenti e veleni. Il professore: “Ecco come curiamo punture e morsi”

Carlo Locatelli dirige il centro antiveleno nazionale di Pavia. Oltre 100mila chiamate all’anno, 60mila pazienti. Metà del lavoro per intossicazioni da farmaci

Roma, 31 agosto 2024 - I veleni degli animali, dalle vespe ai ragni ai serpenti, anche a sonagli - perché acquistiamo specie aliene ma poi capita che ci stanchiamo e le abbandoniamo - sono tra le competenze (vastissime) di una rete di centri tossicologici in Italia, 7-8 quelli più attivi, uno solo punto di riferimento nazionale, a Pavia. Lo dirige Carlo Locatelli, past presidente Sitox, la Società italiana di tossicologia.

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Nido di vespa velutina (Laura Bortolotti)
Nido di vespa velutina (Laura Bortolotti)

Dal terrorismo ai serpenti a sonagli: l’impegno dei centri antiveleno

Oltre 100mila telefonate all’anno per una serie di problemi davvero complessi, gli intossicati sono 60mila. Punture e morsi da animali, spiega il professore innamorato del suo mestiere, sono “una minima parte del lavoro. Noi siamo riferimento nazionale per lo Stato. Facciamo consulenza per droghe, terrorismo, antidoti, farmaci. Interveniamo per problemi acuti, si può trattare anche di choc anafilattici e allergia. Oltre il 50% dell’impegno è legato alle intossicazioni da farmaci, anche molti combinati insieme, un altro 30% riguarda problemi con prodotti domestici”.

A questo link tutte le info sulla Sitox

Le intossicazioni da veleno degli animali

Poi arriva il capitolo animali, “insetti, ragni, pesci, serpenti come il crotalo che magari morde chi lo cura nel rettilario - spiega Locatelli -. Gli imenotteri danno reazioni importanti, chi è allergico deve fare l’accertamento e poi la terapia desensibilizzante, in cura da un allergologo nella stagione invernale. Si può avere anche un effetto tossico diretto, ad esempio se le punture di vespe sono multiple si può rischiare una cardiotossicità, indipendentemente dall’allergia”.

Come trattare le punture di vespe

“La vespa - chiarisce Locatelli - inietta il veleno subito. Se il ponfo diventa molto rosso e si infetta, se c’è calore, edema, gonfiore e rossore, c’è il rischio di un’infezione locale: allora meglio usare l’antibiotico. E possono capitare reazioni allergiche importanti, ogni anno muoiono persone, soprattutto quelle professionalmente esposte, che sono allergiche ma non sapevano di esserlo. Per questo non avevano con sé l’attrezzatura necessaria, cioè la penna con l’auto-iniezione di adrenalina, che viene prescritta dagli allergologi, per scongiurare la reazione fatale”.  

Insetti e andamento climatico

Quest’anno “si vedono senz’altro più ragni, ce ne accorgiamo anche perché ne troviamo di più in casa – riconosce il direttore -. Alcune specie sicuramente proliferano, altre diminuiscono. Bisogna ragionare su scala annuale, perché conta molto anche se la primavera è stata più o meno piovosa o più o meno secca”.

Ragno violino, cosa sapere

Al centro nazionale antiveleno sono arrivate naturalmente anche tutte le segnalazioni sul morso del ragno violino, immancabili ogni estate.  Locatelli è molto netto: “Non ci sono prove scientifiche di morti provocati dal Loxosceles rufescens. Ogni volta manca l’anamnesi”. Quindi per la scienza non ci sono prove.