di Eva Desiderio
La moda allo specchio, per riflettere prima di tutto la realtà: che oggi è fatta di preoccupazione per la situazione pandemica ma anche e soprattutto di voglia di ricominciare, di creare, di tornare a incontrarsi tra addetti ai lavori per fare il punto sul sistema moda italiano, per confrontarsi in strategie di riassetto e di rilancio. Con questo spirito, sul tema accattivante di ’Reflection’ di questo Pitti Uomo 101 e Pitti Bimbo 94, che invade tutta la fiera da un’idea di Angelo Figus con le immagini del duo Narente, dall’11 al 13 gennaio ripartono i temi dello stile per l’inverno 2022-2023. E Firenze è la città della ripartenza, della sfida, del tutto è possibile se lo si vuole, in assoluta sicurezza. Cinque diktat per i visitatori con le norme varate dal Governo per tutelare gli imprenditori, i loro collaboratori negli stand, tutti i visitatori, e un presidio tamponi gestito con la Croce Rossa.
"Pitti Reflection incarna la volontà di interrogarsi, di andare alla ricerca di ciò che ancora non è stato svelato", racconta il direttore generale di Pitti Immagine Agostino Poletto impegnato nell’organizzazione delle misure anti-pandemia in Fortezza, insieme all’ad Raffaello Napoleone. Entrambi i manager hanno dovuto fronteggiare alcune disdette importanti, come quella di Brunello Cucinelli e alcune altre, per un 10% circa di forfait. Gli espositori di Pitti Uomo restano sempre 600, come pure i circa 200 di Pitti Bimbo. Uno sforzo titanico che pone la fiera fiorentina al primo posto per la ripresa dal vivo delle fiere mondiali, poi verranno le sfilate maschili a Milano e ancora a Parigi. "Abbiamo deciso di non realizzare l’evento clou – spiega Raffaello Napoleone – prima di tutto per senso di responsabilità. Alla Leopolda la sera del 12 gennaio ci sarebbe stata una serata speciale, tra musica e performance e la presentazione di capi d’archivio di Ann Demeulemeester insieme alla nuova collezione voluta del patron Claudio Antonioli che ha rilevato il brand della stilista. L’evento è rimandato a giugno per l’edizione estiva".
Intanto domani sera a Villa Favard, sede del Polimoda, cena di gala per sole 100 persone sparse nei saloni dorati offerta dal Centro di Firenze per la Moda Italiana e dalla sua presidente Antonella Mansi. Un momento di incontro e di scambio di idee, nonché un in bocca al lupo ai saloni della moda che ripartono. Con la Mansi anche Claudio Marenzi presidente di Pitti Immagine. Naturalmente gli ospiti dovranno esibire super green pass e tamponi secondo la legge. Sempre domani, prima del gala, alle 18 alla Manifattura Tabacchi convegno su ’La ripresa della moda passa da Firenze’.
In contemporanea al Giardino dei Semplici, l’antico Orto Botanico di Firenze, Rodo 1956 coi fratelli Gianni e Maurizio Dori, ad e direttore creativo del brand di borse di alta qualità, lanceranno la nuova collezione Rodo Uomo che affianca le linee donna. ’Creative By NatureLuxury Brand + Fashion Makers’, con oltre a Rodo, anche Filippo Furst e Mani del Sud e alcuni altri aritgiani del lusso.
In Fortezza martedì, inaugurazione ufficiale della fiera a inviti nell’UniCredit Thearte. Poi via a caccia delle novità per il prossimo inverno negli stand. Gli eventi, tutti rigorosamente professionali, senza alcun cocktail. Tra questi, torna Husky al Cavaniglia, coi capi heritage rivisitati in modo contemporaneo da Saverio e Alessandra Moschillo, poi la capsule di calzature di Arhur Arbesser con Baldinini, e l’evento Cuoio di Toscana con l’artista Augusta 23. Sempre la sera dell’11 gennaio al Caffè Paszkowski debutta la collezione invernale di Chiara Boni. E ancora Re-Flag, progetto creativo di Regenesi per clienti esigenti e amanti di borse, zaini ad alta manualità realizzati con un tessuto che nasce dal riciclo e dalla rigenerazione di bottiglie di plastica. Regenesi è nato dall’idea dell’imprenditrice Maria Silvia Pazzi che coltiva i temi della rigenerazione delle materie e del loro uso ecosostenibile e ha sede a Bologna. A Pitti Uomo 101 torna anche Tombolini, tra green e hi-tech, coniugando attenzione sartoriale e ecosostenibilità nello stile di questa famosa azienda marchigiana. In primo piano la capsule Zero Impact con capi biodegradabili, ecosostenibili e lavabili in lavatrice.