L’ispirazione è venuta dall’isola giapponese di Teshima, vero museo a cielo aperto di arte contemporanea e natura“dove si pensa in silenzio” come racconta Chichi Meroni, direttore creativo del cult store “l’arabesque” di Largo Augusto a Milano, appena rinnovato secondo una filosofia del bello che pare davvero irraggiungibile per grazia ed essenzialità. "Non ho voluto rifare il negozio ma proiettare questo spazio che amo in una dimensione emozionale da trasmettere a tutti", spiega la designer di abiti couture raffinati e all’avanguardia realizzati spesso in tessuti preziosi, appassionata di arte e cultura, interior decorator, che per questo restyling ha lavorato in sinergia e sintonia con gli architetti Giovanni Pacciani e Claudio Bignazzi di Milano. Un guscio che ti accoglie protettivo e avvolgente, tutto bianco, circondato di colonne che diventano contenitori di bijoux d’epoca americani ed europei di pregio o flaconi magici di Haute Parfumerie, un viaggio nel futuro attraverso 7 Lune candide ("perché è il mio numero fortunato e la luna rappresenta la femminilità"), ognuna dedicata agli abiti da donna, da uomo, alla bambina, alla couture. Nel muro di bolle ecco i sandali di bella manifattura col fiocco, altro simbolo dello stile inconfondibile de “l’arabesque”. E poi gonne di lampasso, ballerine colorate di Porselli e le Opéra national de Paris, marsine di jeans, torchon di tulle sotto tele camouflage. Un universo che vibra e che contempla architettura, design e moda. In mostra e in vendita anche pezzi di arredamento anni ‘50 e ‘60, vere rarità.
Eva Desiderio