Sabato 6 Luglio 2024

Una storia d’amore al ritmo di un pianoforte Entusiasmo e sofferenza all’ombra di Beethoven

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Andrzej e Micol: dieci brevi capitoli a specchio – gli stessi eventi visti prima da lei, poi da lui – ripercorrono una storia d’amore ricca di entusiasmi e sofferenze. La musica di Andrzej, giovane pianista, cuce l’esistenza, dà spessore alla vita, svela “la consistenza dello spirito”. Sara Elisa Stangalino-Schulze, musicologa attiva in Germania, ha una scrittura delicata, raffinata, che s’insinua nelle pieghe dei sentimenti, e spesso commuove. Beethoven (nell’immagine) segna l’incontro della coppia: parole dette e non dette, sguardi e pensieri non esplicitati, affetti profondi tenuti in sordina. Nelle grandi sale da concerto risuonano poi Schubert e Chopin, e infine Rachmaninov. Andrzej, russo di nascita, è bravissimo, abita a Cracovia, si esibisce di qua e di là dall’Atlantico. Ha un padre pianista, vive nel ricordo di un fratello scomparso col quale idealmente si confronta.

Lei lo segue dappertutto. I paesaggi innevati della Polonia, il cielo grigio di Pietroburgo, i profumi di Ravello fanno da sfondo alla vicenda. Ma detonante, terribile, giunge la malattia di lui. E con essa l’operazione a Varsavia, il tremore alle mani, il terrore di non poter più suonare. Andrzej pian piano impara a vivere con l’angoscia, ricomincia da capo, con la certezza che “la consistenza dello spirito” è più forte di tutto e ci apre agli altri. Glielo ha insegnato Micol.

Giuseppina La Face