A Century of The New Yorker è il titolo della mostra che illustrerà la storia dell’influente settimanale culturale The New Yorker dal suo lancio nel 1925 a oggi e presenterà documenti della fondazione, manoscritti rari, fotografie, copertine e vignette tratte dal patrimonio della New York Public Library, sede dell’esposizione. La mostra – che aprirà il 22 febbraio e durerà fino al 21 febbraio 2026 – metterà in evidenza il ruolo di autori famosi ma anche di collaboratori meno noti, come artisti, redattori, dattilografi e correttori di bozze.
Saranno esposti, fra le altre cose, l’elenco manoscritto di Dorothy Parker degli Autori non attraenti di cui ammiro il lavoro e la copia di Vladimir Nabokov di 55 Short Stories from The New Yorker (1949) con i suoi voti scritti a mano per ogni storia, oltre alle macchine da scrivere usate da Lillian Ross e William Shawn. In mostra anche la bozza manoscritta di Refugee Blues di W.H. Auden del 1939; la bozza dattiloscritta di A sangue freddo di Truman Capote, con revisioni e cancellazioni di William Shawn; il dattiloscritto originale di Hannah Arendt del 1963 di Eichmann a Gerusalemme (tradotto in italiano col titolo La banalità del male).