Lunedì 10 Marzo 2025
ANDREA SPINELLI
ANDREA SPINELLI
Magazine

Un Ponte per l’Eurovision: "Tutta l’Italia: dance, folk e ironia. È un ballo, non è politica"

Il dj con la sua sigla del Festival di Sanremo vince a San Marino e vola in Svizzera "La musica è nata per far divertire la gente, per portare spensieratezza".

Il dj con la sua sigla del Festival di Sanremo vince a San Marino e vola in Svizzera "La musica è nata per far divertire la gente, per portare spensieratezza".

Il dj con la sua sigla del Festival di Sanremo vince a San Marino e vola in Svizzera "La musica è nata per far divertire la gente, per portare spensieratezza".

Dalla vetta del Titano ora Gabry Ponte vede i campanili, i tetti, le piazze di Basilea. E vede soprattutto la sagoma sghemba di quella St. Jakobshalle Arena in cui dal 13 al 17 maggio porta i colori di San Marino sul palco del 69° Eurovision Song Contest. La sua vittoria del concorso organizzato dalla tv di stato con la spinta decisiva, quest’anno, della Rai e del suo direttore generale Roberto Sergio (dg ad interim pure dell’emittente biancoceleste) era nell’aria già dall’annuncio dei venti finalisti del 25 febbraio. Anche perché dopo i karakiri delle ultime edizioni con scelte deliberatamente votate all’irrilevanza, era necessario per la Serenissima Repubblica trovare un rappresentante forte. E quello su piazza coi numeri più alti, grazie anche all’utilizzo della sua Tutta l’Italia come jingle dell’ultimo Festival di Sanremo, era decisamente Ponte.

Tutto già scritto, annunciato, previsto, insomma, tant’è che già sabato mattina il deejay torinese rilasciava interviste a tutta pagina da vincitore, o quasi, e i bookmaker lo quotavano come se fosse in gara (con percentuali di vittoria anche superiori di quelle del concorrente italiano Lucio Corsi). A convincere Ponte è stato pure il sorteggio che, a fine gennaio, ha inserito San Marino nella prima delle due semifinali, quella di martedì13 maggio, votabile pure dal pubblico italiano. Opportunità che aumenta in maniera esponenziale per uno come lui le chance di passare il turno e arrivare alla sfida decisiva, impresa riuscita finora ai rappresentanti del Titano solo 3 volte in 14 edizioni. Sempre l’altra sera il Festival da Canção, il Melodifestivalen e Vidbir hanno indicato in Napa, Kaj e Ziferblat i rappresentanti di Portogallo, Svezia e Ucraina integrando con San Marino una rosa a cui manca ora solo il nome del portacolori georgiano per completare la lista dei 37 in competizione quest’anno.

Con la sua esuberante atmosfera da sagra paesana, ma anche la pummarola, il basilico, le canottiere del video, Tutta l’Italia è la risposta agli stereotipi allineati dalla Espresso macchiato dell’estone Tommy Cash, nonché la sfidante numero uno del tormentone che viene dall’Est.

"La canzone è nata in studio con Edwin Roberts e Andrea Bonomo (presenti l’altra sera sul palco del Teatro Nuovo di Dogana dietro la veletta di cantanti mascherati - ndr) col pensiero al mio primo concerto allo stadio San Siro, il prossimo 28 giugno, visualizzando nella mia mente il pubblico che salta sugli spalti con questa musica dance" racconta Ponte, già presente all’Eurovision nei panni di autore produttore col duo sloveno Maraaya di Here for you nel 2015 e con l’austriaco Lumix di Halo nel 2022. "Siamo partiti da questa immagine e la canzone è nata, in maniera abbastanza spontanea, nel giro di due ore. La musica definisce da sempre l’identità di un popolo, per questo mi piace molto contaminare la musica dance con il folklore e in questo campo l’Italia ha una tradizione enorme, così ci siamo divertiti a prendere un po’ di pizzica, un po’ di tarantella, e a unire tutto – continua Gabry – . Tutta l’Italia brano sovranista? Sono tutte manipolazioni in cui viene dimenticata una cosa fondamentale: la musica è nata per far divertire la gente, per portare spensieratezza. Questa canzone è stata scritta scherzando, senza voler fare politica: abbiamo già tanti problemi che ci dividono in questo periodo. Alla musica bisogna lasciar fare il suo lavoro che è quello di unire".

"Carlo (Conti - ndr) è stato uno dei primi a crederci – conclude Ponte – . Ha adottato il pezzo e l’ha fatto entrare nelle case degli italiani, cosa di cui lo ringrazio. Dal primo giorno ho sentito un’ondata d’affetto di cui ringrazio tutti i fan, a cui dedico, ovviamente, questa mia partecipazione all’Esc". La scelta di Conti è derivata dal fatto che Gabry-Gabriele aveva presentato il pezzo in gara al Festival, rimanendo però poi fuori dalla rosa finale. "Sanremo prevede che ogni artista canti la sua canzone, mentre io sono un produttore-dj che lascia il microfono agli altri" si giustifica debolmente Ponte, tralasciando il particolare che Shablo ha affrontato il Festival proprio nella sua posizione facendo cantare Guè, Tormento e Joshua.

Nonostante le canzoni in gara all’Eurovision non possano contenere citazioni politiche o religiose, l’European Broadcasting Union non ha chiesto (al momento) di eliminare dalla canzone di Ponte il verso "beato santissimo Craxi...", ma probabilmente gli proibirà di farsi il segno della croce citando "spaghetti, vino e Padre Nostro".