Federico Fellini è stato uno dei più grandi registi cinematografici italiani del XX secolo. È considerato universalmente uno dei più influenti Maestri della storia del grande schermo. Le sue opere continuano a influenzare il cinema contemporaneo e restano pietre miliari del cinema italiano.
Gli inizi
Nato il 20 gennaio 1920 a Rimini, e scomparso il 31 ottobre 1993 a Roma, Fellini ha saputo coniugare il realismo con l'onirismo, creando film che hanno sfidato le convenzioni narrative tradizionali e hanno creato linguaggi nuovi e del tutto unici e originali. Inizialmente Fellini si è fatto conoscere come giornalista e disegnatore umoristico. Successivamente ha collaborato come sceneggiatore in diversi film, tra cui ‘Roma città aperta’ (1945), ‘Paisà’ (1946), ‘Senza pietà’ (1947), ‘In nome della legge’ (1949), ‘Il mulino del Po’ (1949), ‘Francesco giullare di Dio’ (1950), ‘Il cammino della speranza’ (1950), ‘Il brigante di Tacca del Lupo’ (1952), e ‘Europa 51’ (1952). Nel 1950, ha fatto il suo debutto come regista, dirigendo in collaborazione con Alberto Lattuada il film ‘Luci del varietà’.
Successo internazionale
Fellini era noto per la sua scrittura tagliente, cinica e pungente, e ha collaborato con illustri sceneggiatori come Ennio Flaiano, Tonino Guerra, Tullio Pinelli e Bernardino Zapponi. Con i suoi film ‘Lo sceicco bianco’ (1952), ‘I vitelloni’ (1953), ‘La strada’ (1954) e ‘Il bidone’ (1955), Fellini ha ottenuto un notevole successo a livello internazionale. Anche con queste pellicole il cineasta romagnolo ha contribuito in modo originale allo sviluppo del neorealismo cinematografico, introducendo soluzioni espressive innovative, elementi onirici e influenze autobiografiche nei suoi lavori. I titoli citati rappresentano il primo segnale dell'evoluzione del suo universo immaginario, diventato poi inconfondibile e ulteriormente evidenziato nei suoi lavori successivi, tra cui ‘Le notti di Cabiria’ (1957), ‘La dolce vita’ (1959), ‘8 e ½’ (1963), ‘Giulietta degli spiriti’ (1965), ‘Fellini Satyricon’ (1969), ‘I clowns’ (1970), ‘Roma’ (1972) e ‘Amarcord’ (1973). Tendono maggiormente verso il racconto allegorico, con tratti visionari e talvolta angosciosi, opere quali ‘Il Casanova di Federico Fellini’ (1976), ‘Prova d'orchestra’ (1979), ‘La città delle donne’ (1979), ‘E la nave va’ (1983), ‘Ginger e Fred’ (1986), ‘Intervista’ (1987), e ‘La voce della luna’ (1990).
Premi
Nel 1993 Fellini ha ottenuto un Oscar alla Carriera. In precedenza aveva vinto quattro statuette d’Oro nella categoria del Migliore Film Straniero:
- nel 1957 per ‘La strada’ (1954); - nel 1958 per ‘Le notti di Cabiria’ (1957); - nel 1964 per ‘8 ¹/²’ (1963); - nel 1976 per ‘Amarcord’ (1973).
Vita privata
Federico Fellini e Giulietta Masina si sono conosciuti nei primi anni ’40. Lui aveva 22 anni, lei – originaria di San Giorgio di Piano (Bologna) – ne aveva 21. Si sono sposati il 30 ottobre del 1943. Sono rimasti insieme per cinquant’anni, condividendo la vita privata e arte. Il loro è stato un grande amore, non privo di momenti difficili e dolorosi. Fellini, tutto genio e sregolatezza, si è concesso varie trasgressioni al di fuori del matrimonio. Sandra Milo ha rilevato di aver avuto con il regista una storia durata 17 anni e che lui fosse pronto a lasciare la moglie, salvo poi desistere.
Ma Fellini avrebbe sempre considerato il suo sentimento per Giulietta al di sopra di tutto. Lei, fervente cattolica, ha sopportato i numerosi tradimenti, pur soffrendone molto, ma considerando il matrimonio un sacramento indissolubile. La coppia ha avuto un figlio, Pier Federico, nato il 22 marzo 1945 e morto appena undici giorni dopo la nascita, il 2 aprile. Una tragedia che ha segnato profondamente il loro rapporto.
La scomparsa di Fellini è avvenuta per un attacco di cuore il 31 ottobre 1993. Aveva 73 anni. Masina è mancata cinque mesi dopo il marito, il 23 marzo 1994, all’età di 74 anni. Nel 2021, a Rimini, è stato inaugurato il Fellini Museum, di cui fanno parte Castel Sismondo, Piazza Malatesta e Palazzo del Fulgor, dedicato al grande cineasta.