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Potrebbero arrivare dal trapianto di microbiota fecale (FMT) le soluzioni per curare una serie di patologie più comuni negli anziani, come Alzheimer e Morbo di Parkinson. La possibilità di modulare ed ottimizzare il microbiota intestinale per migliorare lo stato di salute e curare malattie dell’anziano è infatti passata da speranza a realtà, proprio attraverso il trapianto di microbiota fecale. Questo tipo di operazione consiste nel trasferimento di materiale fecale da soggetti sani nell’intestino di pazienti con specifiche malattie associate a disbiosi. FMT è già un presidio terapeutico disponibile per alcune malattie infettive che colpiscono i anziani immunodepressi, come l’infezione da Clostridium difficile che determina una grave forma di colite che conta 14.000 morti l’anno in Europa. La novità è emersa a Firenze nel corso di un evento presieduto da Andrea Ungar, Professore di Geriatria Università di Firenze e Direttore presso UO Universitaria di Geriatria dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi.
"Il microbiota intestinale – Andrea Galli (nella foto in alto) professore Ordinario di Malattie dell’apparato digerente presso l’Università di Firenze – costituisce un ecosistema composto da oltre 5000 specie batteriche che abitano il nostro intestino svolgendo importanti funzioni fisiologiche di tipo metabolico, strutturale protettivo e regolando attivamente la risposta immunitaria e infiammatoria dell’ospite. Molte delle patologie che si sviluppano nell’anziano si associano ad un’alterazione del microbiota intestinale. Studi sperimentali – chiude Galli – hanno dimostrato nell’animale anziano che presenta deficit cognitivo-motori, che ricordano i sintomi di malattie come l’Alzheimer e il Morbo di Parkinson, il trasferimento di materiale fecale prelevato da animali giovani sani migliora significativamente questi sintomi".