Lunedì 16 Dicembre 2024
REDAZIONE MAGAZINE

Elf on the Shelf, la tradizione degli Elfi di Natale che fanno impazzire il web

Il libro da cui è partito il gioco, oggi diffuso in tutto il mondo, è uscito nel 2004

Elfo di Natale - Crediti iStock Photo

Elfo di Natale - Crediti iStock Photo

Una tradizione natalizia americana che ha conquistato il cuore di milioni di bambini in tutto il mondo, grazie alla sua magia e al fascino del racconto che l’accompagna. Stiamo parlando di Elf on the Shelf, letteralmente ‘L’Elfo sulla Mensola’. L’origine risale al 2004, quando è uscito il libro ‘The Elf on the Shelf: A Christmas Tradition’, scritto da Carol Aebersold e Chanda Bell e illustrato da Coe Steinwart. Da allora si è diffuso un gioco ispirato a questa storia. Nel 2013, il libro ha raggiunto il primo posto nella lista dei bestseller di ‘USA Today’.

La trama

Il protagonista del racconto è un piccolo elfo inviato da Babbo Natale tra gli esseri umani comuni, con una missione ben precisa: osservare la vita delle famiglie e il comportamento dei bambini durante il periodo natalizio, generalmente dal 1° dicembre fino alla Vigilia di Natale. In America, la tradizione inizia spesso già dal Giorno del Ringraziamento. L’elfo, seduto su una mensola o in altri angoli della casa, si sposta ogni giorno in modo imprevedibile, rendendo la sua presenza una continua sorpresa. Il suo arrivo è preceduto da un piccolo rituale che aumenta l’attesa e il coinvolgimento: in casa compare una porticina magica che simboleggia il portale attraverso cui l’elfo si reca ogni notte al Polo Nord per riferire al suo “superiore”, Babbo Natale. Il suo ritorno al mattino seguente diventa un momento speciale, impegna e diverte i bambini, intenti a cercarlo e a scoprire dove si è nascosto.

Riti e regole

Un elemento essenziale della tradizione di Elf on the Shelf è la scelta del nome dell’elfo, un passaggio fondamentale per attivare la sua magia. Una volta battezzato, l’elfo diventa un amico magico della famiglia, in grado di rendere il Natale ancora più speciale. I nomi più diffusi per gli elfi di Elf on the Shelf riflettono spesso la loro natura magica e giocosa. Possono essere nomi tipicamente natalizi come Jingle, Snowflake (Fiocco di neve), Holly (Agrifoglio), Candy (Zucchero), Peppermint (Menta piperita), Bell (Campanella), Frosty, Ginger (Zenzero), Sparkle o Twinkle (scintilla), Star (stella), Magic, Glitter, Charm, Pixie, Tinsel (fili argentati o ghirlande luccicanti per decorazioni natalizie).

Altri nomi gettonati per gli Elfi natalizi sulla mensola sono Buddy, Mischief (Birba), Scout (esploratore), Bubbles (Bolle), Dash (Velocità). Sono gettonati anche nomi classici e neutri come Charlie, Sammy, Max, Ellie, Lily, Toby e Daisy. C’è un piccolo divieto da rispettare: l’elfo non può essere toccato. La sua magia, infatti, potrebbe svanire. Anche se i bambini non possano prenderlo in mano, possono però confidarsi con lui, raccontargli i propri sogni e desideri, e affidargli la letterina per Babbo Natale. La tradizione culmina il 24 dicembre, quando l’elfo saluta la famiglia per tornare definitivamente al Polo Nord. Questo momento rappresenta un dolce commiato, in attesa del Natale successivo.

Star

Alcune celebrities hanno mostrato sui social le pose, le location e le situazioni divertenti in cui hanno messo l'elfo che hanno preso per i loro bambini. Per esempio, una nota sostenitrice di questo gioco è Tiffani-Amber Thiessen, protagonista di telefilm cult degli anni ’90 come ‘Bayside School’ e ‘Beverly Hills 90210’. Condividono la stessa passione anche la star dei reality e influencer Kourtney Kardashian e l’attrice e imprenditrice Jessica Alba.

Tra elogi e polemiche

Il gioco Elf on the Shelf ha ricevuto sia lodi che critiche. Da un lato, molti apprezzano le dinamiche attorno all’elfo nella misura in cui incoraggia il buon comportamento dei bambini, specialmente durante il periodo natalizio. Inoltre, l'esperienza è diventata sempre più popolare anche grazie a post, reel e vari contenuti digitali condivisi. Nel 2022, l’azienda produttrice del gioco ha anche introdotto nuovi kit per semplificare il processo e rendere più facile la sua gestione ai genitori.

Non sono però mancati i detrattori. Una delle loro principali obiezioni riguarda il concetto di sorveglianza: l'elfo, infatti, viene visto da alcuni come una sorta di spia che osserva i bambini e spiffera tutto all’autorità (Babbo Natale). E ciò, secondo coloro che storcono il naso davanti a questa tradizione, potrebbe dare ai bambini l'idea che la sorveglianza e il controllo siano comportamenti normali e accettabili. Inoltre, il bisogno di creare scenari sempre più complessi e originali per l'elfo sulla mensola ha finito per creare, in certi casi, stress e tensioni tra i genitori, che avvertono le pressioni e la rivalità con le altre famiglie, in cerca delle trovate più particolari. Dovrebbe essere una simpatica distrazione per tutti, grandi e piccini, non un motivo di discussioni e malumori!