Nell'edizione in homevideo manca una scena post credits che alludeva a favori sessuali in cambio di lavoro
Uno screenshot del video - Foto: Walt Disney Pictures
C'è voluto l'occhio lungo di alcuni appassionati perché la notizia venisse fuori: senza dirlo a nessuno, Walt Disney Pictures ha censurato la nuova versione in homevideo del film d'animazione 'Toy Story 2'. A mancare all'appello è una delle scenette sui titoli di coda e che alludeva alla pratica di chiedere favori sessuali in cambio di un lavoro nel mondo del cinema, usanza che ha animato il movimento MeToo.
Toy Story 2, la scena censurata
Alla fine di 'Toy Story 2', mentre scorrono i titoli di coda, assistiamo a una serie di scenette relative a ciak sbagliati: un po' come se gli attori animati fossero veri e sul set del film si fossero verificati inconvenienti divertenti.
A un certo punto Woody tira in ballo il barbuto Stinky Pete, che però non si aspetta di entrare in scena e dunque si fa sorprendere mentre chiacchiera con due Barbie identiche e fa valere la propria posizione di potere per lasciare intendere la possibilità di recitare nel futuro 'Toy Story 3'. Il sotto testo è chiaro: bisogna che le due bambole facciano qualcosa in cambio e non ci sono dubbi sulla natura di questo qualcosa. Le forbici dell'autocensura hanno fatto scomparire la scena.
Il video con la scena originale
Che senso ha la censura?
Non è la prima volta che Walt Disney Company censura un proprio prodotto: è cosa nota che nel servizio di streaming Disney+ l'originale 'Dumbo' sarà privo della scena con i corvi caratterizzati da evidenti stereotipi razziali. Ed è ormai conclamato che le fotografie di Walt Disney presenti a Disneyland sono state ritoccate con photoshop in modo da eliminare le sigarette dalle mani del papà di Topolino.
Questo tipo di strategia aziendale sta attirando alcune critiche, perché sostanzialmente finge che certi comportamenti, oggi giustamente condannabili, non siano mai esistiti: niente discriminazione dei neri, niente violenza sulle donne e via di questo passo. A maggior ragione le critiche sono ancora più forti quando un 'Toy Story 2' viene tagliato senza dire niente a nessuno.
Meglio sarebbe fare proprio il compromesso utilizzato ad esempio da Warner Bros. con le edizioni in dvd dei 'Looney Tunes', oppure dalla stessa Walt Disney Company nel caso dei cofanetti 'Disney Treasures', che ripercorrono la storia cinematografica della Casa del Topo.
In entrambi i casi c'era una personalità (l'attrice Whoopi Goldberg per Warner e il critico Leonard Maltin per Disney) incaricata di introdurre gli spettatori alla visione, sottolineando che alcune scene non sono più adatte alla sensibilità moderna e devono essere guardate in prospettiva, come testimonianza storica. Per esempio l'uso di armi, gli stereotipi offensivi su neri ed ebrei, l'uso massiccio di sigarette e via dicendo. Apparentemente, però, la nuova direttiva è quella di cancellare il passato, facendo finta di niente: una scelta decisamente criticabile.
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