Venerdì 10 Gennaio 2025
REDAZIONE MAGAZINE

Tour in Argimusco. Magico altopiano sull’isola dei tesori

di Giuseppe Di Matteo "È una Sicilia ancora poco conosciuta, ma stiamo lavorando per valorizzarla al meglio". Pietro Micari lo dice...

di Giuseppe Di Matteo "È una Sicilia ancora poco conosciuta, ma stiamo lavorando per valorizzarla al meglio". Pietro Micari lo dice...

di Giuseppe Di Matteo "È una Sicilia ancora poco conosciuta, ma stiamo lavorando per valorizzarla al meglio". Pietro Micari lo dice...

di Giuseppe Di Matteo"È una Sicilia ancora poco conosciuta, ma stiamo lavorando per valorizzarla al meglio". Pietro Micari lo dice con non poca soddisfazione mentre fa decollare il suo drone per abbracciare con lo sguardo l’altopiano dell’Argimusco, gioiello del Messinese e di un’isola che è impossibile non amare. Anche d’inverno. Il piccolo velivolo fa il suo lavoro con precisione chirurgica e atterra in pochi minuti offrendo immagini mozzafiato. Dall’alto è infatti possibile ammirare il complesso megalitico che, per certi versi, può essere paragonato a una gigantesca Stonehenge siciliana.

"O almeno ci piace pensare che lo sia", sottolinea Micari, guida ambientale escursionistica e fondatore assieme ad Antonio Tavilla di ‘38 parallelo Sikelia on the Road’, marchio registrato alla fine del 2024 e che applica la formula dello slow tourism, proponendo escursioni nei luoghi più magici e suggestivi della Sicilia. Un progetto ambizioso, perché la concorrenza è tanta. Ma a Micari la passione non manca. Del resto, è difficile non condividere il suo entusiasmo dopo aver esplorato questo piccolo grande paradiso naturalistico.

Il paesaggio è infatti di quelli che lasciano senza fiato: decine di megaliti di pietra arenaria, modellati dal vento e dall’acqua, che giganteggiano nella loro solitudine e raccontano una storia che si perde nella notte dei tempi. Non poche di queste pietre hanno assunto nel corso del tempo forme antropomorfe e zoomorfe, accendendo la fantasia popolare e la curiosità degli studiosi.

L’area, che fa parte di un territorio molto più ampio (la Riserva Naturale Orientata Bosco di Malabotta, nata nel 1997 e che si estende per oltre 3mila ettari abbracciando diversi comuni e incuneandosi tra i monti Nebrodi e Peloritani, con l’Etna a fare la parte del leone), presenta in parte le caratteristiche di un luogo sacro, probabilmente utilizzato per l’osservazione delle stelle e celebrare riti propiziatori. "Sull’altopiano dell’Argimusco la presenza umana risale all’età del bronzo – conclude Micari –. Ma il mistero resta, il che rende questo luogo unico e affascinante".

Non lontano dall’altipiano, a quasi mille metri di altitudine, fa capolino Montalbano Elicona, sempre nel Messinese, delizioso paesino medievale eletto borgo dei borghi nel 2015. Attraversarlo è, come spesso capita in questi casi, una gioia per gli occhi: merito del dedalo di viuzze che ne fa una splendida terrazza sul mare e sulle Eolie, ma anche delle caratteristiche case in pietra arenaria, molte delle quali sono impreziosite da alcuni splendidi portali e dai magnifici palazzi signorili.

Pregevole il castello, che rispecchia l‘impronta di diverse dominazioni e, all’inizio del Trecento, viene trasformato da Federico III d’Aragona in residenza estiva; ma fa la sua bella figura anche l’albergo diffuso, che rende il borgo ancora più accogliente e suggestivo. Reclama il suo spazio anche il palato. E allora, se si fa tappa a Montalbano Elicona non si possono non provare la provola, vera gemma culinaria di questo meraviglioso presepe dei Nebrodi, il pane casereccio e il salame di suino nero.