È partito forte nelle sale italiane L’esorcista – Il credente: il sequel, dopo mezzo secolo, del film che ha cambiato per sempre la storia dell’horror. Giovedì, primo giorno di programmazione, ha battuto tutti gli altri film, con 200mila euro incassati e oltre 26mila spettatori.
Mezzo secolo. Nel 1973 William Friedkin faceva uscire L’esorcista, tratto dal bestseller di William Peter Blatty. Protagonisti Linda Blair, allora adolescente, Ellen Burstyn e uno straordinario Max von Sydow, nel ruolo del prete che pratica l’esorcismo alla ragazzina indemoniata. Risultato, 440 milioni di dollari di incassi, accuse di blasfemia, svenimenti in sala, ambulanze fuori dai cinema, e la conquista di due Oscar, primo horror nella storia. Quel film è rimasto per sempre conficcato come un paletto di frassino nel cuore degli spettatori. Nel 2000 ne è stata presentata una versione con alcune scene inedite. Ma William Friedkin non ha più messo mano a sequel, prequel o spinoff di sorta. È scomparso lo scorso agosto, lasciandoci uno splendido film postumo visto a Venezia, The Caine Mutiny – Court Martial, prossimamente su Paramount+.
Adesso, L’esorcista – Il credente si propone come primo film di una trilogia che prosegue quella narrazione. Non che non ci avessero già provato: il primo sequel di quel film leggendario, L’esorcista II – L’eretico, uscì nel 1977, e fu un sonoro flop. Ancora peggio fece L’esorcista III nel 1990. Passarono altri quattordici anni, e nel 2004 arrivò nelle sale L’esorcista – La genesi, che incassò circa 80 milioni di dollari. Ma ora si fa sul serio. La casa di produzione Blumhouse, insieme al gigante Universal, hanno fatto le cose in grande, e richiamato sul set Ellen Burstyn, che interpretava nel primo film la madre della bimba posseduta, e anche la protagonista di quella pellicola, Linda Blair.
Non è stato semplice far tornare sul set di quella storia l’ex attrice bambina che interpretava Regan. Linda Blair è stata segnata da quel ruolo, per tutta la vita, e non se ne è mai potuta liberare. Richiamarla, anche se per un cameo, deve essere stata un’operazione tutt’altro che facile. "La abbiamo chiamata inizialmente per assistere psicologicamente le due ragazzine protagoniste del nostro film", spiega il regista, David Gordon Green. "Volevo che le ragazze avessero il sostegno psicologico di chi per cinquant’anni ha dovuto fare i conti con quel ruolo. Ma alla fine abbiamo detto a Linda: già che sei sul set, perché non torni davanti alla telecamera?". Aggiungiamoci che, per la prima volta dai tempi del film del 1973, l’attrice premio Oscar Ellen Burstyn ritrova il ruolo di Chris MacNeil, la madre della protagonista. La Burstyn rivela un set affollato da psicologi e religiosi: "Sono stati utilissimi per tutti. Come utilissimo è stato parlare di tanti argomenti diversi con leader religiosi, sacerdoti cattolici ma anche predicatori pentecostali". E confessa di avere "vissuto turbamenti fisici e psicologici tali da non riuscire per lungo tempo a liberarmi da una sensazione di inquietudine e dolore".
In questo nuovo film, il Male viene combattuto non soltanto da preti cattolici, ma da esponenti di più confessioni religiose. La vicenda prende le mosse decenni dopo la storia originaria. Due ragazzine dodicenni torneranno da una gita nel bosco con qualche cosa di nuovo, e di non piacevole, nell’anima. Per liberarle, si farà ricorso anche a una persona che ha vissuto sulla sua pelle quell’esperienza: Chris MacNeil, autrice di un libro in cui racconta un esorcismo di cinquanta anni prima… E il cerchio si chiude, tutto si ricollega. Ed Ellen Burstyn può tornare in scena.